8 marzo 2024
Da qualche anno la mia salute mi costringe ad interrompere qualcosa che con fatica ogni volta ricomincio a fare. E’il caso della interruzione che avevo annunciato qui causa COVID, ed ora di domani 8 marzo 2024
La biografia umana è scandita da una successione di eventi, incontri, accadimenti. Possiamo pensare alla intera biografia come a qualcosa di organico?
Da qualche anno la mia salute mi costringe ad interrompere qualcosa che con fatica ogni volta ricomincio a fare. E’il caso della interruzione che avevo annunciato qui causa COVID, ed ora di domani 8 marzo 2024
Se vorrete mettere questo disco nella valigia delle vacanze, quando troverete il momento di ascoltarlo sono sicuro non ne sarete delusi. E’ un autentico gioiello partorito nei mesi della pandemia da questa straordinaria artista.
Pertanto il bambino inappetente aveva trovato il modo di studiare i movimenti delle gru in riva alla Darsena e di governarli con la pressione di un dito sul cucchiaino posato sul banco del seggiolone. L’esclamazione gioiosa e gloriosa “Ho fatto la gru!” ha quindi tutto il suo spessore. Avevo scoperto il valore e la potenza dell’Analogia. Una divina Simmetria legava il mio cucchiaino alle gru in riva alla Darsena!
Meno di cinque cuscini hanno segnato la mia biografia in modo più incisivo di mille libri e di cento quaderni.
Ecco perché i cuscini tendono a zero.
Ciò che si usa si consuma e non lascia resto.
Quale contraddizione ci rappresenta di più? Qual è il dilemma che non abbiamo mai risolto e che forse non risolveremo mai, ma che ci porta avanti?
Eccomi alla prima pagina di Restituzioni. O più semplicemente: che cosa mi hanno insegnato i miei pazienti che mi piacerebbe salutare, ringraziare, restituire, e condividere? Dal tocco del pianista al tocco del massaggio ritmico. La metamorfosi dei talenti.
5o anni di psicanalisi e la mia vita va sempre peggio! Mi sono reso conto che sono trascorsi 50 anni dal mio primo ingresso in una stanza d’analisi. Permettetemi di brindare per queste nozze d’oro!
Sette mesi di silenzio. E me li sono goduti. E non mi siete mancati. Come, ne sono sicuro, io non sono mancato a voi. Ma confido nel fatto che mi accoglierete con lo stesso affetto con cui compilo questa paginetta.
Un po’ come in quelle vecchie amicizie in cui non ci si vede per mesi o per anni, a volte decenni, ma appena ci si ritrova è come se ci si fosse lasciati la sera prima. La nuova parola chiave. RESTITUZIONE!
Ritengo una grande fortuna essere accolti da vecchi nei luoghi in cui abbiamo trascorso le prime vacanze bambini.
E’ cosa buona e giusta. Visto che la terza età è una villeggiatura e che da vecchi si ritorna spontaneamente bambini
Nel maggio 68, non sapevo nulla di politica.La prima volta che scesi in piazza non impugnavo la bandiera di un partito o una convinzione. Niente falce e niente martello. Lo feci con la spontaneità ma anche la goffaggine di un diciottenne.
In questa “Conversazione sull’educazione degli adolescenti” proporrò nella prima parte ancora una introduzione di quel tipo. Indicherò quelle che mi appaiono le cifre essenziali, le chiavi di lettura del fenomeno adolescenziale secondo l’Antropologia steineriana che ne sottende la pedagogia. Ma per chi riuscirà a partecipare ho preparato una sorpresa e una novità!
Ma in fondo anche i piccoli invalidi trasgrediscono, loro malgrado, una norma.
L’immagine comunque di uno stato di cose in cui gli invalidi governino il mondo seduti è una immagine curiosa. Qualcuno li chiama “diversamente-abili”. Ma diversamente-abili sono davvero soltanto gli angeli.
Sessantotto come Morte/RInascita nella biografia e nelle opere di due artisti-icona, protagonisti di quel tempo: De André e Dylan.
A meno di non riconoscervi una catastrofe, il Sessantotto non è stato un fatto politico ma qualcosa che ha riguardato il costume, la cultura, la socialità. Scelgo di celebrare il mezzo secolo dal Sessantotto parallelamente al centenario della fine della Grande guerra.
Maggio 68 e novembre 18 si fronteggiano da un capo all’altro del corso dell’anno.
In questi mesi in Alta Brianza non ho mai sentito nessuno parlare di politica. Mi è sembrato fin strano, occasionalmente a Milano, in birreria al Ticinese, al tavolo a fianco, sentire discutere animatamente di politica. Non ritengo necessariamente utile farlo. Io per primo non avrei molto da dire. Cerco di osservare. Di ricordare. Di comporre interiormente accordi che mi sembrano dissonanti. Non sono Schoenberg ma con l’orecchio del jazz qualcosa mi riesce.
Le mie riflessioni non procedono da convinzioni filosofiche, ideologiche o religiose.Ricavo impressioni e sentimenti dalla esperienze e dagli incontri che la mia biografia mi ha offerto.
Care/i,
scelgo l’atmosfera del primo di maggio (una festa a cui ho sempre attribuito gran significato) per annunciare qualcosa che avrei già potuto annunciarvi a Natale e a Pasqua. Ma ho preferito tacere.
Ci sarebbe stata anche l’occasione di un altro appuntamento significativo per me: il 21 marzo questo sito ha compiuto sette anni di vita. Ho deciso di lasciare l’esercizio della mia professione. Ho compiuto 67 anni e nemmeno la signora Fornero avrebbe obiezioni. Condivido con voi qualche considerazione .
Care amiche/i
Scrivo queste note per risvegliarmi dal mio letargo invernale.
Sono arrivate le elezioni e, come tanti, le ho seguite con interesse e curiosità.
Hanno vinto i due “populismi” temuti dagli “intellettuali”.
Io penso, ora più che mai, quanto ho già scritto dopo le precedenti elezioni politiche a proposito della sepoltura della volontà individuale nell’urna elettorale in cui ci sacrifichiamo come individui.
Trovate qui la mia più profonda convinzione in materia.
Ogni sera, sedendo sul letto o su una comoda sedia, possiamo ripercorrere, a ritroso, il percorso della nostra giornata. Questo ripercorrere a ritroso il “corpo temporale” (l’oggetto della biografia) nell’esempio della giornata ci riporta al momento del risveglio. In quello dell’intera vita alla nostra nascita. In entrambi i casi ad una discontinuità. L’attraversamento di uno stato di coscienza altro.
Biografia, come traccia di vita lungo il tempo che scorre, ed esercizio del momento presente: tra ricerca biografica e pratiche filosofiche, un incontro dedicato alla nozione mistica dell’eterno presente. Mercoledì 15 novembre 2017, a Milano, terrò un intervento sul tema presso il Circolo Culturale di “Philo. Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche”.
Riprendiamo le nostre conversazioni e confronti guidati, sostenuti dagli amici che già hanno lavorato nel gruppo ma accogliendo anche qualche nuova persona interessata. Il lavoro prevede anche tre brevi momenti con esercizi di meditazione psico-corporea a cura di Monica Simionato.
Cari amici, pazienti/lettori! Come ogni anno sto rientrando dalle mie “vacanze”, dal mio “vacare” nel deserto estivo dominato dal Sol-Leone!
Questa ripresa è particolarmente laboriosa ma significativa per me. Nei primi mesi dell’anno ho avviato due momenti che mi appaiono significativi e che sono piacevolmente ansioso di riprendere.
Ve li ricordo nel caso qualcuno fosse interessato ad inserirsi o semplicemente a seguirne le tracce.
La cioccolata ha un gusto caratteristico che tutti conosciamo bene. Ma da qualche decennio ho creato mentalmente, ma spesso lo esercito realmente, un piccolo esercizio della sensibilità. Una sorta di test sensoriale. Vi racconto qual è.
Siamo abituati a pensare di godere del pasto e a soffrire il digiuno. Come godere di parlare e soffrire di ascoltare. È vero, ascoltare non è facile. Bisogna provare a farsi da parte. Farsi da parte per accogliere il dono del silenzio del corpo. Digiunare un po’ permette al silenzio del corpo di farsi ascoltare.
Io non potrei scrivere così se non custodissi nel cuore la poetica di Dylan e di Cohen. La svolta che mi avvicina più ai 70 che ai 60 anni è un tornante da cui sento non si transiti facilmente senza perfezionare l’arte del lasciare andare. Dell’Arte di lasciare andare sento parlare da più di trent’anni. Ma prima, da giovane, suonava come una esortazione morale, nel migliore dei casi una proposta di esercizio spirituale.
Ora mi appare come una necessità irrinunciabile per transitare da certi varchi del tempo. Ma che cosa ha prodotto in me questo cambiamento di punto di vista?
Quest’anno la Befana che mi ha tagliato la lingua. Mi ha nascosto la penna. Ma stamane, sul comodino qualcosa ho trovato e di nascosto annoto qualcosa.
Entriamo nel settimo anno di esistenza di questo sito e se volete capire meglio cosa significhi un settimo anno (voi penserete alle crisi delle coppie nel settimo anno?) potete anche frequentare il seminario che partirà il primo di Aprile. Vi spiegherò tutto.
Decido di iniziare l’anno con la volontà di silenzio. Di offrire l’occasione di un silenzio che accolga il mistero del presente che questo momento storico contiene per aprire una nuova via all’ascolto. Riprendendo una abitudine: ogni settimana accoglierò un gruppo di persone che vogliano introdursi all’esercizio della meditazione.
Avvicinarsi al Natale sembra ogni anno più difficile. Per fortuna ho scritto delle pagine utili per intuire di cosa si parli quando si parla del Natale.
Nel mese in cui ho festeggiato il mio 66° compleanno (anche i compleanni sono riti di sepoltura di un anno trascorso) ho riconosciuto nell’attualità l’immagine di tre sepolture, la terza delle quali reale. Una mia riflessione su questi 3 personaggi.
Cari amici, pazienti lettori e lettrici, vi invito alla prossima conferenza che terrò presso Scuola Philo a Milano il 3 novembre 2016, nell’ambito anche della neonata scuola Mitobiografica. Nel post trovate tutti i dettagli dell’evento.
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