La mia Europa. Tra Utopia e Distopia
Le mie riflessioni non procedono da convinzioni filosofiche, ideologiche o religiose.Ricavo impressioni e sentimenti dalla esperienze e dagli incontri che la mia biografia mi ha offerto.
La biografia umana è scandita da una successione di eventi, incontri, accadimenti. Possiamo pensare alla intera biografia come a qualcosa di organico?
Le mie riflessioni non procedono da convinzioni filosofiche, ideologiche o religiose.Ricavo impressioni e sentimenti dalla esperienze e dagli incontri che la mia biografia mi ha offerto.
Care/i,
scelgo l’atmosfera del primo di maggio (una festa a cui ho sempre attribuito gran significato) per annunciare qualcosa che avrei già potuto annunciarvi a Natale e a Pasqua. Ma ho preferito tacere.
Ci sarebbe stata anche l’occasione di un altro appuntamento significativo per me: il 21 marzo questo sito ha compiuto sette anni di vita. Ho deciso di lasciare l’esercizio della mia professione. Ho compiuto 67 anni e nemmeno la signora Fornero avrebbe obiezioni. Condivido con voi qualche considerazione .
Care amiche/i
Scrivo queste note per risvegliarmi dal mio letargo invernale.
Sono arrivate le elezioni e, come tanti, le ho seguite con interesse e curiosità.
Hanno vinto i due “populismi” temuti dagli “intellettuali”.
Io penso, ora più che mai, quanto ho già scritto dopo le precedenti elezioni politiche a proposito della sepoltura della volontà individuale nell’urna elettorale in cui ci sacrifichiamo come individui.
Trovate qui la mia più profonda convinzione in materia.
Ogni sera, sedendo sul letto o su una comoda sedia, possiamo ripercorrere, a ritroso, il percorso della nostra giornata. Questo ripercorrere a ritroso il “corpo temporale” (l’oggetto della biografia) nell’esempio della giornata ci riporta al momento del risveglio. In quello dell’intera vita alla nostra nascita. In entrambi i casi ad una discontinuità. L’attraversamento di uno stato di coscienza altro.
Biografia, come traccia di vita lungo il tempo che scorre, ed esercizio del momento presente: tra ricerca biografica e pratiche filosofiche, un incontro dedicato alla nozione mistica dell’eterno presente. Mercoledì 15 novembre 2017, a Milano, terrò un intervento sul tema presso il Circolo Culturale di “Philo. Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche”.
Riprendiamo le nostre conversazioni e confronti guidati, sostenuti dagli amici che già hanno lavorato nel gruppo ma accogliendo anche qualche nuova persona interessata. Il lavoro prevede anche tre brevi momenti con esercizi di meditazione psico-corporea a cura di Monica Simionato.
Cari amici, pazienti/lettori! Come ogni anno sto rientrando dalle mie “vacanze”, dal mio “vacare” nel deserto estivo dominato dal Sol-Leone!
Questa ripresa è particolarmente laboriosa ma significativa per me. Nei primi mesi dell’anno ho avviato due momenti che mi appaiono significativi e che sono piacevolmente ansioso di riprendere.
Ve li ricordo nel caso qualcuno fosse interessato ad inserirsi o semplicemente a seguirne le tracce.
La cioccolata ha un gusto caratteristico che tutti conosciamo bene. Ma da qualche decennio ho creato mentalmente, ma spesso lo esercito realmente, un piccolo esercizio della sensibilità. Una sorta di test sensoriale. Vi racconto qual è.
Siamo abituati a pensare di godere del pasto e a soffrire il digiuno. Come godere di parlare e soffrire di ascoltare. È vero, ascoltare non è facile. Bisogna provare a farsi da parte. Farsi da parte per accogliere il dono del silenzio del corpo. Digiunare un po’ permette al silenzio del corpo di farsi ascoltare.
Io non potrei scrivere così se non custodissi nel cuore la poetica di Dylan e di Cohen. La svolta che mi avvicina più ai 70 che ai 60 anni è un tornante da cui sento non si transiti facilmente senza perfezionare l’arte del lasciare andare. Dell’Arte di lasciare andare sento parlare da più di trent’anni. Ma prima, da giovane, suonava come una esortazione morale, nel migliore dei casi una proposta di esercizio spirituale.
Ora mi appare come una necessità irrinunciabile per transitare da certi varchi del tempo. Ma che cosa ha prodotto in me questo cambiamento di punto di vista?
Quest’anno la Befana che mi ha tagliato la lingua. Mi ha nascosto la penna. Ma stamane, sul comodino qualcosa ho trovato e di nascosto annoto qualcosa.
Entriamo nel settimo anno di esistenza di questo sito e se volete capire meglio cosa significhi un settimo anno (voi penserete alle crisi delle coppie nel settimo anno?) potete anche frequentare il seminario che partirà il primo di Aprile. Vi spiegherò tutto.
Decido di iniziare l’anno con la volontà di silenzio. Di offrire l’occasione di un silenzio che accolga il mistero del presente che questo momento storico contiene per aprire una nuova via all’ascolto. Riprendendo una abitudine: ogni settimana accoglierò un gruppo di persone che vogliano introdursi all’esercizio della meditazione.
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