Giornale & Caffè. Serve la carta di credito?
Una pagina con una storia/riflessione su due elementi fondanti della vita quotidiana al mattino: giornale e caffè! E una domanda su tutte: voi a chi dareste gli estremi della vostra carta di credito?
La biografia umana è scandita da una successione di eventi, incontri, accadimenti. Possiamo pensare alla intera biografia come a qualcosa di organico?
Una pagina con una storia/riflessione su due elementi fondanti della vita quotidiana al mattino: giornale e caffè! E una domanda su tutte: voi a chi dareste gli estremi della vostra carta di credito?
Se cerco di dimorare nel presente, l’idea che da qualche parte esista quella cosa che chiamo la mia biografia si scioglie come neve al sole. Come sale nell’acqua del mare. Si scioglie. Non è che scompare. Perde la forma. Conferisce il sapore all’acqua di mare ma non vediamo più alcun granello. Una riflessione sul tema.
L’amico, il paziente lettore e lettrice, avrà forse pensato che, come un anno fa, io mi sia addormentato senza salutare gli ospiti perdendomi nella vacanza estiva.
Non è così. Almeno non del tutto. Pur vagando e vacando, lo sforzo di essere presente al presente è sempre lo sforzo che sorregge la mia esistenza e la sua ricerca di senso. Vi offro questa lettura-riflessione sul concetto di villeggiatura.
Non è la tempesta, i venti apocalittici che ci spaventano. A questi ci stiamo abituando. La grande opera che ci viene chiesta e di lasciare andare sé stessi! Un anno fa, sulla scena, ho raffigurato me stesso nell’esercizio della mia professione. Alle soglie del solstizio d’estate mi sorprendo a considerare che in quei giorni mi troverò felicemente coinvolto di nuovo in una impresa teatrale. Questa volta però mi è stato chiesto di interpretare il ruolo di Shakespeare in persona. Per fortuna uno Shakespeare un po’ stordito!
Una amica-paziente, che sceglie di presentarsi col lo pseudonimo “Carrington”, ci racconta la sua esperienza e i suoi propositi di studio della lingua cinese e i suoi soggiorni-studio in Cina, il paese dove si interseca il tempo libero di umani provenienti dalle etnie più disparate.
Dove si nasconde, dove si mimetizza il tempo libero? Forse il tempo libero è quello che dopo il lavoro che ci dà da vivere, spendiamo facendo girare un nuovo girone del mondo economico e lavorativo. Fare buon uso del tempo libero è diventata una nuova occupazione? Oppure offrire proposte per il tempo libero è diventata una nuova occupazione. Dove è finito il gioco? Una mia riflessione sul tema.
Ho collezionato un discreto numero di vie o sentieri interrotti. Non ne rinnego nessuna, ma non indosso gli abiti di nessuna. In questo senso ho collezionato diversi sentieri interrotti.
Di ciascuno potrei dire qualcosa e magari lo dirò.
Oggi mi fa piacere parlare del mio approccio al Buddismo e raccontarvi qualche storia. Da tempo ho voglia di farlo.
Accolgo con piacere la voce di una amica-paziente che, sotto pseudonimo scelto e descritto da lei, ci racconta, condivide un frammento della propria analisi biografica. E lo fa in modo suggestivo raccontando come l’icona “Barbie” abbia segnato la sua esperienza di vita.
I nostri ragazzi aspirano al ruolo di adulti sempre più precocemente. Ansiosamente. Ma se interroghiamo la carne, l’organismo umano nella sua plasmazione e riproduzione, scopriamo qualcosa di leggermente diverso. Il compimento della fisionomia, la plasmazione delle dimensioni del corpo impiega una ventina d’anni. Occorre che l’organismo compia per la terza volta la completa rigenerazione della carne.
Le fratture, nella biografia umana, secondo la Medicina Antroposofica, costituiscono un potente richiamo dell’Io a riparare l’elemento saturnino dell’osso. Quella lavanda dei piedi che il Sole prodiga al Saturno dell’osso.
Le fratture sono eventi. La nostra biografia non riesce a farne a meno. Quali fratture hanno costellato il corso del tempo della nostra biografia? Che lavoro può essere il lavoro interiore di un fratturato?
Pensiamo Mitobiografica come un posto in cui gli adulti giocano ad immaginare, ragionare, sentire e vivere altrimenti sperimentando pratiche e metodologie che rimandano a diverse scuole di pensiero. Cerchiamo la possibilità di riconoscere e coltivare la propria vocazione umana. Intervista a Moreno Montanari.
Venerdì 19 febbraio 2016 sarò presso la Libera Scuola Rudolf Steiner a Milano per una conferenza dal titolo “La funzione dell’idealità nell’educazione dell’adolescente.”
Si avvicina una ricorrenza che sento significativa. Il quinto anniversario dell’apertura di questo sito e la duecentesima paginetta pubblicata. Voglio ripercorrere, col pensiero del cuore, agli anni trascorsi parlando dell’alchimia quotidiana in seno al mio lavoro.
Quella delle notti sante è una narrazione che mi tocca sempre profondamente. Quella che indica le dodici notti tra il Natale e l’Epifania come il seme dei dodici mesi dell’anno avvenire. E proprio nelle vacanze di Natale mi sono ritrovato a sfogliare il quaderno nero in cui ho appuntato temi ed immagini estive e mi sono reso conto che una minima parte di quegli spunti l’ho portato qui a compimento. Sviluppo e fissaggio.
Da una prima felice estrazione è nata la paginetta che sto preparando e che leggerete le prossime settimane.
Nel frattempo però, mi trovo per le mani gli scatti che l’impareggiabile amico e collaboratore Roberto Tani ha eseguito in occasione della inaugurazione della mostra di Barbara Santagostini.
Mercoledì 02 Dicembre 2015 – ore 17.30-19.30 parlerò ancora di Rudolf Steiner e della Antroposofia in relazione al lavoro biografico presso i Seminari Aperti di Pratiche Filosofiche di Milano. Parlerò di “Biografia e Mito-Biografia alla luce dell’Antroposofia steineriana”. L’appuntamento è all’Università di Milano-Bicocca
Io mi pongo in salvo a nuoto. Mi salvo da solo. Senza Salvatori. Rientro nell’elemento da cui siamo venuti. Le acque materne in cui dimoravamo prima del grande inconveniente. Per questo sarebbe meraviglioso… allagare Milano!
Nel diciottesimo anno assistiamo, per la prima volta in modo compiuto, al taglio di un cordone ombelicale che collega l’individuo al tutto da cui proviene. A diciotto anni si sceglie una unica direzione: potrebbe essere riconosciuta come la propria.
Comincio a pensare che forse quello tra Oriente ed Occidente sia stato e continui ad essere uno scontro. Basterebbe guardare le cose da un altro punto di vista.
La casualità mi ha portato a vedere in sequenza un film di Godard e un cartone Miyazaki. Non avevo mai visto nulla del genere. Due pellicole estratte dal mazzo in una calda notte d’estate. Come due lamine dei tarocchi.
L’adolescente è un neonato. Neonato rispetto alla terza nascita, quella del corpo psichico. E come il neonato sgambetta, così l’adolescente agita più o meno caoticamente i neonati pensieri e sentimenti individuali.
La recitazione della metamorfosi della relazione Padre/Figlio è iniziata. La mia “traversata immaginativa” l’ho sempre pensata come celebrazione di un mistero. Alla maniera di Grotowski e di Peter Brook. Teatro povero e rituale. Una “sacra rappresentazione”.
È tutta la vita che fonti ben informate mi garantiscono che, al momento giusto, le cose ci vengano incontro senza alcuno sforzo… Domenica 14 giugno, presso la biblioteca Chiesa Rossa a Milano, prima prova aperta dello spettacolo “Padri e Figli” ricavato dal mio libro “Metamorfosi della relazione padre/figlio”.
Non solo nel Vangelo di Luca un dodicenne comincia a provare ad insegnare la legge ai dottori. Non smettono di riprovarci i nostri ragazzi. Magari con risultati più modesti.
Siamo figli di mamma, figli di papà ma anche, figli del padre celeste, che non è proprio un qualunque figlio di papà. Un figlio delle stelle o semplicemente un figlio di nessuno!
Pubblicare il mio libro è stato simile a ciò che immagino sia il mettere al mondo un figlio. Ma anziché i soliti nove mesi il signorino ci ha messo 15 anni.
Di questo ed altro è capace colui che predica l’arrendersi al rispecchiamento nello sguardo dell’altro. Non fidatevi mai dei consigli di nessuno. Tanto meno dei miei.
Sono arrivato fino a Lugano ad inseguire il mio desiderio di pizza oltre i confini di stato, cavalcando il limite della scelta di evitare alimenti animali.
Posso finalmente annunciare che domenica 16 novembre, alle ore 16, nell’ambito della manifestazione Bookcity a Milano presenterò il mio libro intitolato “Metamorfosi della relazione Padre/Figlio”
Parlare di don Ciccio e della sua spalla fedele, Pierino, vuol dire contattare una zona remota della mia psiche. Un lavoro biografico e mitobiografico.
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