La mia Europa. Tra Utopia e Distopia
Le mie riflessioni non procedono da convinzioni filosofiche, ideologiche o religiose.Ricavo impressioni e sentimenti dalla esperienze e dagli incontri che la mia biografia mi ha offerto.
Le mie riflessioni non procedono da convinzioni filosofiche, ideologiche o religiose.Ricavo impressioni e sentimenti dalla esperienze e dagli incontri che la mia biografia mi ha offerto.
Quest’anno è successa una cosa curiosa. Avevo il desiderio da molto tempo di presentare il mio libro, quella “Metamorfosi della relazione Padre/Figlio”, nella sala della Fondazione Antroposofica Milanese.
Una sala che amo tanto. Chiedendo agli organizzatori una data per presentare il mio libro in quella sede mi è stata proposta la data del mio compleanno!
Non è la tempesta, i venti apocalittici che ci spaventano. A questi ci stiamo abituando. La grande opera che ci viene chiesta e di lasciare andare sé stessi! Un anno fa, sulla scena, ho raffigurato me stesso nell’esercizio della mia professione. Alle soglie del solstizio d’estate mi sorprendo a considerare che in quei giorni mi troverò felicemente coinvolto di nuovo in una impresa teatrale. Questa volta però mi è stato chiesto di interpretare il ruolo di Shakespeare in persona. Per fortuna uno Shakespeare un po’ stordito!
Ho collezionato un discreto numero di vie o sentieri interrotti. Non ne rinnego nessuna, ma non indosso gli abiti di nessuna. In questo senso ho collezionato diversi sentieri interrotti.
Di ciascuno potrei dire qualcosa e magari lo dirò.
Oggi mi fa piacere parlare del mio approccio al Buddismo e raccontarvi qualche storia. Da tempo ho voglia di farlo.
I nostri ragazzi aspirano al ruolo di adulti sempre più precocemente. Ansiosamente. Ma se interroghiamo la carne, l’organismo umano nella sua plasmazione e riproduzione, scopriamo qualcosa di leggermente diverso. Il compimento della fisionomia, la plasmazione delle dimensioni del corpo impiega una ventina d’anni. Occorre che l’organismo compia per la terza volta la completa rigenerazione della carne.
Le fratture sono eventi. La nostra biografia non riesce a farne a meno. Quali fratture hanno costellato il corso del tempo della nostra biografia? Che lavoro può essere il lavoro interiore di un fratturato?
Mercoledì 02 Dicembre 2015 – ore 17.30-19.30 parlerò ancora di Rudolf Steiner e della Antroposofia in relazione al lavoro biografico presso i Seminari Aperti di Pratiche Filosofiche di Milano. Parlerò di “Biografia e Mito-Biografia alla luce dell’Antroposofia steineriana”. L’appuntamento è all’Università di Milano-Bicocca
Venerdì 30 ottobre alle ore 20.30 la Libera Scuola Rudolf Steiner di via Pini a Milano mi ha invitato a parlare del tema della biografia umana ovvero delle “Principali crisi biografiche nell’evoluzione dell’individuo: infanzia, maturità, vecchiaia.”
Una conversazione che indicherà il mio debito nei confronti dell’opera di Rudolf Steiner e della sua Antroposofia, particolarmente incentrata sulle questioni di interesse filosofico e psicanalitico. Steiner tra Nietzsche e Breuer.
Nel solstizio d’estate ci si perde, si esce dalla propria testa, si è letteralmente “fuori di testa” e ci si precipita nel ventre del cielo verso le costellazioni più lontane.
In quel tripudio di luce, ci si può sentire persi e confusi. Per questo le tradizioni più diverse hanno forgiato la festa dei fuochi e delle lanterne accese qui in terra.
Siamo figli di mamma, figli di papà ma anche, figli del padre celeste, che non è proprio un qualunque figlio di papà. Un figlio delle stelle o semplicemente un figlio di nessuno!
Ognuno di noi frequentando corsi e vivendo la vita, recandosi alla messa o dall’analista, recitando mantram o meditando, ci riesce a cambiare?
Concludendo il mio anno mi trovo a scoprire che è stato un anno di un mio ritiro dal mondo.
(Non esco quasi più di casa)
Mi sono trovato a scarabocchiare fino a vedere emergere un dis-segno dalla tribolazione della mano.
“Sono vivo ed è solo l’inizio!” Pare che lo abbia esclamato anche il bambino sopravvissuto alla strage di Erode!
La mia intenzione è e resta quella di tacere. Ma tacere, a volte, comporta di spendere qualche parola.
Caro Lettore, questa non è una delle mie paginette consuete. È proprio una lettera per te.
D’ora in poi voglio dire: ‘Padre nostro che sei nei cieli’, non più ‘padre mio Pietro di Bernardone’. Il vescovo aprì le braccia e lo coprì con il suo mantello.
Francesco e l’Amore. Idea che ha al massimo settecento anni! Leggete tutta la letteratura e la poesia degli antichi: non troverete nulla di quel che oggi viene ricollegato al concetto di amore.
Forse, se ne abbiamo così tanto parlato, c’è in tutti noi il desiderio inconscio che il mondo finisca.
Ad ogni risveglio il mondo è da reinventare da capo. Se hai dormito discretamente, nel ricostruirlo lo migliori sempre un po’.
Vi offro una riflessione sul mio minimalismo in Antroposofia, dato che a breve terrò un incontro sull’opera di Rudolf Steiner all’Università Milano-Bicocca.
Curioso come evocare e ri-evocare la nostra biografia in momenti differenti della nostra esistenza dia luogo a racconti vistosamente differenti.
La stimolazione tattile, la carezza, il sostenimento motorio, in una parola l’accudimento nei suoi aspetti fisici più concreti permette al bambino di compiere la sua potenzialità di sviluppo motorio.
Riprendo con questa paginetta sia la riflessione sull’inverno come camera oscura in cui si sviluppano le immagine scattate nella foto-camera del cuore, sia la riflessione sulla psicologia del Natale.
Il Natale è collocato nel momento cruciale del solstizio d’inverno.
L’erborista e il floriterapeuta passeggiano nel bosco all’alba per contemplare l’immagine della propria anima rispecchiata nel verde. Per accordare la natura interiore a quella esteriore.
Nella cultura umana l’anima è sempre stata pensata in relazione alla vita interiore dell’uomo e la natura a quella esteriore. Possiamo però pensare anche a quella che gli alchimisti e gli psicologi del profondo chiamano “Anima del mondo”. Riconoscimento di una “natura interiore”, una natura della mente…
Perdersi e ri -Trovarsi nella Respirazione tra i due solstizi. La festa di San Giovanni è il culmine del solstizio d’estate che vede tradizionalmente l’accensione dei fuochi di San Giovanni.
L’ Alchimia è la ricerca del cuore d’oro, della punta di diamante di ogni esperienza umana. L’ Alchimia è anche nell’esperienza più semplice e quotidiana.
La terra respira nel ciclo delle quattro stagioni e non c’è bisogno di essere esoteristi, antroposofi o psichiatri per saperlo.
Questi ritmi sono estremamente visibili per chi osservi la sofferenza umana nella malattia o semplicemente nel vivere.
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