Come ascoltare, come guardare?

Il 27 maggio ho ricevuto da Marista Urru un commento che potete rileggere. Rispondere a questo implica per me così tante riflessioni che scelgo di svilupparle in altre paginette.
Questa probabilmente è la prima.
L’amicizia telematica con Marista Urru, per quanto non si incrocino quasi mai interazioni dirette tra noi, mi ha insegnato molto.
Credo che questa prima riflessione possa essere spunto per molte altre e, soprattutto, confido sia utile per molte altre persone. Credo, in generale per tutti.
Come ascoltare. Come guardare?
Dalla più giovane età ho scoperto che quando qualcosa ci sembra strana, particolarmente strana, c’è sempre sotto qualcosa di interessante e utile da scoprire.
In realtà la maggior parte di noi agisce in tutt’altro modo. Si segue una di quelle filosofie non dichiarate apertamente, ma che ci condiziona silenziosamente, profondamente. Per questo più perfida, dannosa, difficile da estirpare.
Tendiamo a mettere da parte ciò che è strano, coltiviamo la relazione con il simile. Che comprensibilmente ci rafforza. Ci fa sentire meno soli, ma in ultima analisi, ci indebolisce.
Le cosiddette società primitive erano (magari forzatamente) endogamiche. L’esogamia, il matrimonio con il diverso, con la straniero è stata una conquista. Superamento istintivo di una atavica diffidenza.
L’endogamia rassicura, ma indebolisce. Ci rende culturalmente autoreferenziali. L’esogamia incrocia le diversità e rinforza. A volte gli incroci tra diversi sono sterili, ma, se riescono e si mantengono, ne risultano individui più forti e resistenti. È risaputo che i bastardelli sono più intelligenti e sani dei cani di razza!
La società multietnica, in questo senso, è il culmine dell’esogamia.
Memorabile la scritta sul muro che da anni circola su Facebook e che recita: “Stranieri, non lasciateci soli con gli italiani!”
Tutto questo per dire che quando Marista mi ha chiesto l’amicizia su Facebook, per diverse settimane ho pensato che avesse sbagliato persona. Se scorrete la sua bacheca trovate esenzialmente cose che riguardano l’economia e che hanno una temperatura che definire rovente, torrida è un eufemismo.
Quotidianamente e comprensibilmente tuona contro il potere economico, il sistema bancario globalizzato e disumano. Condivisibili, ma torride.
Percepivo diverse differenze profonde tra noi e non capivo perchè apprezzasse il mio lavoro.
È vero, io sono stato un gagliardo “sessantottino”, ma oggi vivo politicamente ritirato e tendo a non riconoscermi in cose “torride”. A meno che non riguardino la sfera del sentimento! Non ho convinzioni nè competenze profonde in materia quindi…
Ci sono però alcuni indizi che mi dicono qualcosa di diverso. Per un verso Marista si occupa di politica ed economia. La sua attività su Facebook indica soprattutto questo.
Di queste io cose capisco veramente poco, ma ho la coscienza che siano cose della massima importanza.
Vorrei farvi un esempio. Io scrivo e lavoro come formatore nell’ambito di quello che viene definito “lavoro biografico”.
Ho iniziato ad occuparmi di questa materia che, in apparenza, ha attinenza con le scienze umane. Psicologia, psicanalisi e dintorni.
La mia prima formatrice però è stata un donna che professionalmente, nei suoi primi 40 anni aveva lavorato nel mondo finanziario. Ne è uscita disgustata, ha intrapreso una svolta, ma…
dopo qualche anno di questa parentesi (gli anni in cui io la incontrai) concluse che il lavoro biografico le appariva inconsistente senza il riferimento alla dimensione economica.
Non è la sola a sostenere (e lo sostengo anch’io, a dispetto della mia incompetenza) che la disciplina più “spirituale” in questo momento storico è l’economia.
Cerco di spiegare in che senso.
È facile parlare di “spiritualità” parlando di religioni, misticismi, esoterismi e vite dei Santi.
Ma forse dobbiamo ricordare che la radice di questa parola (spirito) indica una quantità di cose attinenti al respiro tiepido fino al fuoco della vita, soffio vitale e designa infine anche l’alcool. L’acqua infuocata e infuocabile. L’acqua che paradossalmente non spegne il fuoco. L’acqua che brucia.
Insomma oggi è facile avere “buoni propositi”, cercare di controllare la nostra vita e le nostre azioni. Ma sembra impossibile controllare la vita economica che segue un binario tutto suo così lontano dalla nostra possibilità di controllo.
È risaputo che le banche in cui depositiamo i nostri risparmi (quando riusciamo ad accumularne!) non tiene il nostro denaro in un materasso. È risaputo che spesso ne faccia un uso piuttosto sospetto. Imbarazzante. Per non dire disgustoso o aberrante!
Goethe, nel secondo  Faust, non ha dubbio: l’invenzione della carta-moneta è uno scherzo di Carnevale del demone Mefistofele per rialzare il morale all’imperatore afflitto! In futuro dovrei dedicare una pagina a questo angolo poco noto dell’opera Goethiana, visto che non trovo link diretti che ne parlino.
Pertanto riuscire a vivere in un mondo economico coerente con molte delle nostre convinzioni è quasi impossibile. A meno che non ci si ritiri e si viva fuori dalle città usando il meno possibile il denaro. Vivendo di prodotti della terra….
E qui mi accorgo di una interessante svolta del discorso. Probabilmente Marista ha intuito proprio questo!
Non è solo una persona impegnata in modo tanto focoso nella militanza politica ed economica. Il suo sito offre anche le ricette della nonna. Ma è esperta anche di orticultura e giardinaggio.
Come la mia amatissima editor telematica Mariangela Lecci è esperta di uncinetto e ricamo.
Come è complessa e ricca di sfumature la biografia umana!
E quando qualcosa ci sembra curioso vale sempre la pena di guardare più da vicino anche se non sempre abbiamo voglia e tempo per farlo.
Marista, sono lieto di offriti una paginetta da leggere la domenica quando ti ritiri nella tua amata natura.
L’elogio della contraddizione l’ho già speso da un pezzo e ne sono sempre più convinto! Spesso poi i contrasti e le condraddizioni sono apparenti!
Altre considerazioni vorrei fare intorno a ciò che tu e diversi altri lettori hanno scritto. Riprenderò presto! Grazie a tutti dell’attenzione.

Un pensiero su “Come ascoltare, come guardare?

  1. Graditissima la tua pagina sulla contraddizione,  e davvero me la  rileggo con piacere tra poco in giardino.  Quando ti sarà possibile e se vorrai, una  tua pagina sul Mefistofele di Goethe e lo scherzaccio della carta moneta , l'aspetterò con paziente impazienza. Questo inverno ho per poco accarezzato l'idea di scriverne io, mi son dovuta render conto di non essere davvero in grado di realizzare qualcosa di valido. E' argomento estremamente attuale ed affascinante: Mefistofele, il re dei corruttori, grazie alla diavoleria della carta moneta scissa dal valore sottostante, realizza non solo la rovina di Faust, ma del genere umano. Attualissimo, grandioso ! E lì, presa dall'ardore, mi son persa in elucubrazioni “torride”, come bene le definisci tu: contro la Germania d'oggi, l'Europa e le radici cristiane negate, il Calvinismo, l'ethos cattolico e bla..bla.. Presto però mi sono dovuta fermare, c'era un muro, ed erano gli anni passati appunto a badare al giardino, ai figli, alle ricettine, alle carabattole di casa. Tutte queste cose, che in fin dei conti rappresentano non poca parte del mio cammino, hanno come bloccato in un certo senso un eventuale percorso culturale. Poco male, mi rifarò indirettamente leggendo  una delle tue speciali  pagine  al riguardo.  Me ne vado in giardino con le tue considerazioni sulla contraddizione  e ti auguro un buon fine settimana
     
    questi i versi finali del Faust di Goethe trovati nel web; il testo è tra quelli andati dispersi o rubati nei traslochi.

    adesso è solo per l'inferno
    che sogni il progresso eterno
    dell'intero genere umano
    scavandoti la fossa
    con la tua stessa mano
    per riporci le tue ossa,
    essere inutile ed insano.

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