L’enigma del desiderio
Perchè nelle ultime paginette tanta insistenza sulla psicanalisi e cosa c’entra la psicanalisi con il fuoco e con il fumo? Parliamo di enigma del desiderio.
Perchè nelle ultime paginette tanta insistenza sulla psicanalisi e cosa c’entra la psicanalisi con il fuoco e con il fumo? Parliamo di enigma del desiderio.
Nella mia memoria il rituale di “dolcetto o scherzetto” e la suggestiva zucca intagliata quasi come una tragica maschera greca, è arrivato insieme alla lettura dei Peanuts. Ci abbiamo messo del tempo, noi lettori italiani, a capire di cosa si trattasse.
Psicanalisi del fuoco e del fumo n. 2 Il desiderio di fumare tra fumo e fuoco. Il fuoco come espressione del desiderio. Il fumo come traccia dell’esistenza del fuoco. La psicanalisi come indagine sull’enigma del desiderio. Io non sono un fumatore se non occasionalmente. Lascio che in casa mia gli ospiti (e lo fanno sempre) si affaccino al balcone a fumare. Il fumo di sigaretta effettivamente lascia cattivo odore. Non di meno provo compassione per i fumatori che negli ultimi anni han vita così dura nei locali pubblici. Sicuramente si tratta di una mia contraddizione e la riconosco. Ho scritto però anche un Elogio della contraddizione. Una contraddizione del mio sentire sta nel fatto che sebbene non gradisca il fumo di sigaretta in casa mia, provi però sentimenti di tenerezza quando penso ai cinema della mia giovinezza in cui era possibile fumare. Ambienti suggestivamente fumosi! Magari guardando un film americano in bianco e nero in cui si fumava e si beveva whisky. Alcool come acqua infuocata. Acqua combustibile. Non spegne il fuoco, lo alimenta. Fuoco su fuoco. Fumo su fumo. Già il cinema è…. fumo. Apparenza. La più grande illusione della nostra epoca prima della televisione. La grande illusione che ci porta a ipnotizzarci. A contemplare giochi di luci, in fondo ombre cinesi, e di vederci il principe Amleto o Demi Moore! Non ha torto chi attribuisce l’invenzione del cinema a Platone e alla sua caverna. Ma ancora più in là io penserei alla teoria dei Triguna nella filosofia indiana. Non trovo un link sintetico sull’argomento. Dovrò dedicarvi una paginetta in futuro. Comunque guardare un film avvolti nel fumo significa per me aggiungere fumo a fumo. Scomparire felicemente. Ma dove sta il fuoco? E perchè lo si accende? E’ quello che mi chiedo da anni riflettendo sul fumo di sigaretta. […]
In una società che produce tanto fumo, vien da chiedersi dove sia il fuoco.
Nel camino in casa contadina era evidente. Come nel falò nei campi o malauguratamente negli incendi.
Ma nel fumo di una ciminiera, nello smog che produce, il fuoco è ben nascosto. Occultato in una camera oscura, una scatola nera.
Qualcuno dice che mettere in ordine la scrivania sia un ottimo esercizio di meditazione. Ogni mattina prima di cominciare a lavorare. Mettere in ordine la scrivania.
Cari lettori e lettrici come avrete notato, il mio lavoro di scrittura, il mio appuntamento bisettimanale con voi sta subendo una piccola battuta d’arresto. Forse stagionale. In realtà, sta arrivando una novità, piccola ma a me molto gradita. Presto sarà annunciata qui. Sto riorganizzando qualche idea e progettando nuove iniziative e direzioni di riflessione. Riprenderò il mio ritmo di pubblicazione al più tardi per il 4 ottobre, festa di Francesco d’Assisi. A tutti buon S.Michele, un’altra festa a cui ho dedicato molta riflessioni e note negli anni scorsi. Ma nulla è più attingibile on-line. Evidentemente dovrò reinventare qualcosa di nuovo. Quest’anno mi son concentrato sulla festa di s.Giovanni. A presto, con gratitudine!
Quartiere cinese: un orologio da polso. Un appunto (posso definirlo poetico?) del 1980
Illustrato oggi da Arianna Ianua che ringrazio.
Sapere ciò che si vuole. Siamo sicuri di poter sapere ciò che vogliamo? O viviamo, incontriamo il mondo e gli altri per cercare di scoprirlo?
L’erborista e il floriterapeuta passeggiano nel bosco all’alba per contemplare l’immagine della propria anima rispecchiata nel verde. Per accordare la natura interiore a quella esteriore.
Nella cultura umana l’anima è sempre stata pensata in relazione alla vita interiore dell’uomo e la natura a quella esteriore. Possiamo però pensare anche a quella che gli alchimisti e gli psicologi del profondo chiamano “Anima del mondo”. Riconoscimento di una “natura interiore”, una natura della mente…
Forse, se non siamo poeti e non siamo pittori, davanti al verso e davanti al colore torniamo tutti bambini. E questo è utile. E non solo nelle psicoterapie! Importante è aver ben chiaro che tornare bambini, contattare il bambino interiore, non vuol dir rimbambire!
Non si dorme mai completamente, né si è mai completamente svegli. Il sogno fa da cerniera a questi due stati polari, trasportando incessantemente immagini. In ogni istante della nostra vita c’è qualcosa della nostra profondità che non smette di giacere in sonno profondo.
Non ho mai creduto ad alcuna psicanalisi dell’arte. E’ l’esercizio dell’arte piuttosto ad avere incontrato la psicanalisi nel cammino del lavoro interiore. Ciascuno di noi, artista o meno, credo che possa essere decifrato dalle domande che pone. I conflitti e le contraddizioni che espone. A cui si espone. Molto più che da eventuali risposte o soluzioni.
Il Libro Rosso è da considerarsi un libro illeggibile. L’autore lo sottotitola Liber Novus. Molti ne parlavano come di un libro illeggibile e difficilmente maneggiabile. Il libro illeggibile richiama i non-lettori. Ecco cosa mi pareva di intuire.
Nel mondo del sogno non viviamo solo di notte, ma vi scivoliamo ogni volta che ci distraiamo pensando a qualcosa di diverso da ciò che percepiamo o che ci ripromettiamo di pensare. Ogni volta che ci distraiamo da una lettura o da un ascolto stiamo già sognando.
Freud capì che, lasciando parlare liberamente le persone, l’ ipnosi arrivava da sè. Entravano spontaneamente in uno stato di sogno.
Cerchiamo nell’altro della coppia qualcosa che ci manca e qualcosa che ci completi. Cerchiamo l’altra metà dell’Androgino di cui parla Platone. L’altra metà del cielo.
Forse bisognerebbe fare anche una riflessione sul perché sia così difficile oggi stare insieme ad un’altra persona. E’ vero che siamo nel momento dell’individualismo e quindi stiamo trovando la nostra individualità, ma penso che prima di stare bene in un gruppo, dovremmo stare bene nell’io/tu, in una relazione a due, il che é molto più difficile.
L’amore è antico come il mondo? Oppure il nostro modo di concepire il fenomeno dell’amore ha un cornice definita? Ha avuto un inizio, potrebbe avere una fine?
Strana cosa scoprirsi allergici a 60 anni. Che stupenda allegoria che con gli anni si possa diventare allergici! Ma allergici a cosa?
Diventiamo allergici alla vita che fiorisce in primavera. Forse non per tutta la vita si può fiorire.
Il ciclo vitale parte dal seme, procede nella fioritura e nella fruttificazione, del consolidamento del tronco finché di nuovo il frutto riconsegna il seme alla terra.
Tutto questo, dal punto di vista del Sole avviene in un anno.
Dal punto di vista della biografia umana può scandire il giro di una vita.
Sento allora quanto sia importante, nella terza età consegnare i semi alla terra.
Lasciare andare. Rinunciare serenamente a fiorire.
Per un verso viviamo ancora il Lavoro come una punizione, per altro cominciamo a capire, anche se non siamo imprenditori entusiasti, che il lavoro è una preziosa occasione di realizzazione. Il Lavoro è un Gioco. Espressione del proprio talento individuale.
Il doctor House ritiene che tutti mentano. Si sente legittimato a concludere che il colloquio col paziente sia inutile.
Cari amici, giovedì prossimo, 31 marzo dalle 10 alle 12.30 terrò un seminario teorico dal titolo: “La biografia come corpo temporale dell’uomo nell’opera di R.Steiner”. Sebbene svolto per incarico del prof. Romano Madera, docente di filosofia morale presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Statale di Milano-Bicocca, sarà aperto al pubblico. Avverrà nella aula polivalente dell’edificio U6, 4°piano, in piazza dell’Ateneo Nuovo a Milano. Offro infine un breve schizzo tematico dei temi che intendo affrontare. – Possiamo pensare all’essere umano come ad un microcosmo? -Possiamo anche pensare che l’essere umano non abbia solo un corpo spaziale ma anche un corpo temporale? – La biografia costituisce l’immagine del corpo temporale dell’essere umano. – Facendo riferimento a quella stessa antropologia che sottende la pedagogia steineriana possiamo pensare che le età della vita costituiscano gli organi di questo corpo temporale. -Tali organi saranno individuati ricostruendo la biografia secondo il ritmo dei settenni.
Quale contraddizione ci rappresenta di più? Qual è il dilemma che non abbiamo mai risolto e che forse non risolveremo mai, ma che ci porta avanti?
E’ ora che scriva una storia che alberga nella mia mente da almeno trent’anni. Solo dopo averla raccontata, nel primo poscritto, dirò come e in che occasione è stata concepita. Si tratta di una pagina di fanta-sociologia o, più propriamente, di fanta-antropologia. Sicuramente di fantascienza. Mi piacerebbe potesse essere espressa nel linguaggio dell’amatissimo Marcel Mauss. Una cosa alla Claude Levi-Strauss. Perdonate, ovviamente, non ne sarò all’altezza.Lo scivolamento, inevitabile mentre scrivo, verso l’espressione di una utopia è sicuramente roba mia e la dedico con un po’ di stizza a coloro che in queste ore pregustano (che gusti barbari!) elezioni anticipate e una nuova mefitica campagna elettorale in Italia. Una scontata ennesima sconfitta della sinistra. Dio ce ne scampi. Chi vuole prenda rifugio qui! E’ pensabile una struttura sociale in cui l’acquisto delle merci possa avvenire solo in liberi mercati rionali all’aperto. Mercati rionali cui tutti possano accedere. I figli possono essere accompagnati dai genitori o viceversa, ma mai insieme. I figli hanno diritto ad effettuare acquisti dopo il compimento degli 11 anni. Prima non possono frequentare il mercato, nemmeno accompagnati dai genitori. Possono ricevere le merci solo come dono dei genitori nelle 5 feste dell’anno di cui si dirà. Tra gli 11 e i 19 anni i figli possono effettuare gli acquisti finanziati dalla famiglia secondo le possibilità economiche di questa. La condizione però affinché tale transazione economica possa avvenire è che l’accompagnatore del soggetto acquistante (genitore o figlio che sia) debba ripartire, completata l’operazione, con un genitore o un figlio differente con quello con cui è arrivato. La condizione per acquistare merci è pertanto che si mutui la composizione del nucleo familiare. La transazione economica risulterebbe pertanto una funzione dell’interscambio di genitori e figli. Non risulterebbe quindi altra possibilità, per mantenere costante ed unita una famiglia di tipo nucleare-tradizionale, se […]
Negli anni sessanta e settanta mi capitava di partecipare alla sensazione che la psicanalisi avesse a che fare con qualcosa di “scandaloso”. Era facile, ancora in quegli anni, trovare nel riferimento alla sessualità qualcosa di scandaloso. Echi dello sconcerto che il dott. Freud deve avere generato nella Vienna cattolica e “cacanese” Di acqua sotto i ponti ne è passata talmente tanta che vien da sorridere a pensarci. Oggi abbiamo forse più pudore a parlare dei nostri sentimenti che non della nostra vita sessuale e tutto sommato non è un cattivo segnale. Probabilmente al suo nascere la psicanalisi ha scandalizzato anche per il riferimento alla vita sognante e alla paradossale disciplina della libera-associazione. Sono rimasto profondamente colpito negli anni passati, dialogando con anziani e scoprendo di quale infinitamente maggiorre capacità di concentrazione fossero capaci. Noi al confronto siamo molto più immersi nei nostri desideri, nelle nostre fantasticherie…. Siamo molto più frammentati. E’ passata molta psicanalisi ed un po’ di psichedelia nella cultura di massa al punto che la libera associazione è diventata quasi la regola prevalente nelle nostre conversazioni. Anche facendo cultura. Diciamo quel che ci viene in mente e spesso abbiamo una notevole difficoltà ad ascoltare ciò che l’altro sta dicendo. Facciamo davvero fatica a seguire un filo logico. Forse solo i filosofi, che non a caso ci appaioni spesso cervellotici, sono in buona parte ancora legati ad una esigenza di concatenazione logica dei pensieri che, lo ripeto, nelle generazioni precedenti, era più facilmente la norma. Il riferimento alla sessualità e alla libera associazione non scandalizza più una cultura del nostro tempo che usa il riferimento alla sessualità come veicolo di penetrazione pubblicitaria. Analogamente, dire ciò che ci salta in mente ci appare un sacrosanto diritto acquisito. Certo si potrebbe obiettare che la sessualità non è proprio solo quello. Nemmeno […]
I maestri son coloro che sanno forgiarci interiormente senza ossessionarci con la lora presenza. Ma non smettono di lavorarci dentro. Come Elvio Fachinelli.
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