Scatola nera e pasticci colorati (verso una psicologia del colore)

Caro Lettore,
ben oltre la tregua concessami dai lavori di manutenzione del sito, sono molti giorni che soffro le doglie per partorire il primo post del 2012.

Diceva bene un musicista mio amico. Nel mio blog, all’interno del mio sito, non si parla che di me…. Rischio un po’ di contemplarmi l’ombelico…
Ci sarebbe così tanto da raccontare di me in queste settimane…  Il dolore incunea così profondamente in sé stessi. Dirò lo stretto necessario.

Oggi, inauguro un un anno che si è concluso in modo tragico e felice a un tempo….. un incidente d’auto verso le 19 del 31 dicembre mi ha privato dell’auto ma non della vita, solo dolore, dispiacere… concludendo così un anno iniziato in modo tanto significativo e glorioso. Tengo in mano i due corni della questione: il capodanno più bello (2011) e uno dei più brutti (2012)… grazie, buon Dio, che in 365 giorni mi offri la possibilità di contemplare entrambe le esperienze. Mi aiuti così a non perdere l’equanimità! Quella virtù fondamentale che Krisnha indica al primo uomo angosciato della storia del mondo: il guerriero Arjuna. Gli suggerisce di rapportarsi con la stessa disposizione d’animo alla cosa più bella come alla cosa più brutta.
Pare che nella condizione umana non sia possibile esperire l’una senza l’altra.

Svolgo così una considerazione di quelle che si fanno appunto a Capodanno.
Ho lasciato il 2011 come un anno importantissimo per me. La casa e le attività culturali a Erba, la nascita del nuovo sito, l’esordio dei seminari di scrittura creativa e del laboratorio su Sogno-Mito-Fiaba.
Ma se dovessi indicarne una valenza più nodale, la madre di tutto, indicherei che si tratti dell’anno della mia riscoperta della psicanalisi.
La psicanalisi è una delle esperienze fondamentali della mia esperienza. Intendiamoci…. non che ne sia mai stato entusiasta o che abbia avuto una particolare efficacia per me…. semplicemente è stato un incontro nodale.
E poi, le cose che amo son quelle con cui faccio a pugni a giorni alterni.
Così, da anni perseguo l’idea, di cui parlerò presto, della psico-NON-analisi.
Lo farò perchè una lettrice recentemente e gentilmente me lo ha chiesto e da mesi me lo suggerisce anche la nostra cara editor, Mariangela Lecci, che non ringrazierò mai abbastanza.

Ma la riscoperta della psicanalisi non è avvenuta in modo scontato. Non si è presentata come immediatamente riconoscibile.
Bisogna che tutto cambi perchè le cose rimangano come stanno! La celebre meditazione del Gattopardo e il wittgensteiniano “stato delle cose”.
Così, malgrado abbia appena concluso l’ultima delle mie psicanalisi (ovviamente didattica ma inevitabilmente personale), ho reincontrato la dimensione dell’inconscio più nella scrittura e nelle immagini della sand-play-terapy che non sul divano o sulla poltrona. O forse il divano o la poltrona hanno aperto la strada ad una delle attività cui da sempre aspiravo nella mia vita: la scrittura.
Essere felicemente scrivente anche se non scrittore. Riprovare con la musica, sfidare la storica inibizione alla figurazione.
Gli scritti di questi miei anni mi hanno portato a percepire l’inconscio come “camera oscura“ o come “scatola nera”.
Mi hanno portato a riscoprire la dimensione enigmatica e labirintica del desiderio. Qualcosa che ho immaginato come elemento di fuoco. Qualcosa che salda nella nozione yogica del fuoco di Agni, sia l’anima, la psiche, che il corpo, il metabolismo, mistero del fuoco metabolico nell’organismo. In questo senso le mie riflessioni sul fuoco e sul fumo non sono ancora che una formulazione insoddisfacente, embrionale. Necessitano di essere riprese nell’anno nuovo.

Ma vorrei concludere con una riflessione che in queste ore mi accompagna con forza.
Chi segue il mio profilo personale su FaceBook se ne sarà accorto. Sto coltivando uno spiccato interesse, una potente sensibilizzazione all’arte figurativa e al mondo del colore.
Mi interessa nella contemporaneità piu assoluta.
Ci sono artisti figurativi in ogni parte del mondo che pubblicano loro opere che mi toccano profondamente. Mi emozionano. Mi fanno sentire che tanti ricercatori, anche nel colore, nelle forme, oltrechè nel suono (l’arte a me più congeniale da sempre) stanno lavorando in modo che sento apparentato con la mia scrittura. E lo fanno scavalcando il linguaggio che ci colloca nella sublime limitazione della lingua. Ho già dichiarato la mia difficoltà in proposito.

Come se non bastasse, senza prendermi troppo sul serio, da questa primavera scarabocchio, spesso mentre ascolto, forme e colori. E, con un pizzico di umorismo ho anche pubblicato qualcosa.
La riflessione che vi lascio è quindi quella che concerne la “scatola nera” con l’apertura al mondo del colore. Occorre affrontare elaborando e sopportando le tenebre e il capovolgimento della camera oscura per giungere all’apertura alla meraviglia e al mistero del colore.
Ho in programma una sperimentazione con una collega pittrice di un seminario integrato di pittura e scrittura.
Questa collega, Daniela Vignati, che mi aiuta anche nel mio percorso alla figurazione, ha la responsabilità di avermi esortato a pubblicare i miei scarabocchi.
Penso risulti evidente che lo faccio proprio e solo perchè non li prendo sul serio!
Conosco troppo bene la disciplina cui occorre sottoporsi per giungere ad un qualche risultato di presentabilità artistica. La conosco per averla in parte sperimentata nella scrittura e, da ragazzo, nella musica.
Auguro a tutti un anno ricco e generoso di forme e colori!

4 pensieri su “Scatola nera e pasticci colorati (verso una psicologia del colore)

  1. Ma cosa devo leggere! … piacere dal sapere che anche tu sei stato contaminato dal colore e dintorni! dispiacere dall'apprendere le notizie dell'incidente… non finisci mai di sorprendere!

    1. Grazie del tuo interesse, cara Irma, ti ho già espresso la mia stima e il mio apprezzamento! Se non sbaglio sei stata compagna di formazione di Daniela Vignati che ti stima ugualmente. Sarebbe bello che mentre facciamo questo esperimento a Milano con Daniela, provassimo qualcosa di analogo noi ad Erba! E’ un pubblico invito! Buona anno! Quanto all’incidente, non ho danni al corpo ma solo dolenze, risentimenti, dolore. Stasera ho visto un osteopata che mi pare possa aiutarmi.

  2. accidenti …. mi spiace tantissimo per l'incidente d'auto … ci mancava anche questo per i problemi di mobilità.
    prima o poi tirero pure io fuori le "carte" della mia analisi (partita dai sogni, attraversata con la sand play e conclusa con un sogno) . analisi personale, non didattica. ero io al centro. dovevo vedermela con me
    tanti anni fa: 1978-1991
    se vi sarà tempo vi sarà modo per ritessere qualche filo
    buoni giorni a te, nonostante gli scacchi, ma non e mai scacco matto
    ciao
    paolo ferrario
    del lago di como

    1. Caro Paolo
      da qualche ora riemergo da giorni difficili anche se, ovviamente, non mi lamento per l’esito complessivo dell’incidente.
      Ho semplicemente dovuto assumere antidolorifici per diversi giorni e limitarmi alle incombenze strettamente indispensabili al mio lavoro.
      Ero un po’ “drogato”. Come il dr. House che amo tanto!

      Ho letto il tuo commento ma non mi ero accorto di non averlo approvato.
      Quanto alle sabbie, io sono ancora in alto mare nella considerazione della loro straordinaria importanza.
      Spero di riuscire a poco a poco a testimoniare il mio percorso e l’efficacia di questo metodo.
      Spero che al più presto si possa riprendere il filo e tessere qualche nostra iniziativa comune a Erba.
      Un abbraccio affettuoso e grato!

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