Natale è una notte

Era la mattina di Natale, ma probabilmente nel mio cuore abitava ancora la notte.

Del resto Natale è una notte.

Ogni cosa deve essere sempre arrivata in anticipo nella mia esperienza.

Forse il ragazzo è immaturo.

Tant’è che venni condotto a visitare l’albero illuminato. Predisposto la notte per me.

Mattina per loro, lasciatemelo ripetere, ancora era notte per me.

Il corridoio era buio e dal vetro della porta della sala brillavano le piccole luci.

Scintillavano sull’opacità del vetro. Nell’amalgama discontinuo della sostanza trasparente. Svanivano forme. Scintillavano luci.

Che ci fosse un albero di Natale, che quell’oggetto ricadesse sotto quel concetto, non era nulla che per me significasse qualcosa.

Ciò che per me era incantevole e significativo, misterioso, era quello scintillio proiettato sul vetro.

Indugiai a lungo, dicono le leggende familiari.

Troppo a lungo per le aspettative parentali.

Come ripetere che ancora nel mio cuore era notte.

Come convincere che solo col cuore si veda. Nessuno ancor lo sapeva ma già era così. E così è stato da sempre. E voi lo sapete?

Indugiai tanto da venire esortato a varcare la soglia, guardare l’albero vero, ma, soprattutto, aprire i regali.

Ci sono cose nel mondo che, lo sappiamo tutti, dobbiamo fare perché ci toccano perché son scritte nel nostro copione. Perché altri lo chiedono a noi.

Io ancora non lo sapevo, ma capii che dovevo farlo. Varcai la soglia, ammirai l’albero, scartai i regali.

Chissà cosa c’era… quelle stupide cose che si regalavano allora… soldatini, robot o libri che solo molti anni più tardi avrei letto. Pinocchio, Il piccolo Lord, I ragazzi della via Paal…

Tutte cose sempre, eternamente premature, azzardate, discutibili, ma senza la possibilità di discuter davvero.

Che orribili cose. L’unica cosa davvero bella fu un aeroplano. Ma dopo in casa uno che ne fa se non può nemmeno volare? L’unica cosa da fare, in effetti, sarebbe stata volare via, ma non si poteva.

Tuttavia trascorsa la fibrillazione di quei primi momenti la leggenda dice che un modo di volar via dovetti trovarlo.

Pare comunque che non volai molto lontano.

Si stupirono tutti ritrovandomi di nuovo arretrato. Imprevedibilmente assorto, mi trovarono assorto di nuovo davanti all’opacità della porta!

Lo scintillio delle luci dell’albero proiettato lì, sulla superficie opaca del vetro, quella prova indiretta dell’esistenza delle cose era più avvincente delle cose stesse.

Più dei regali, dell’albero vero… Ma come è possibile tutto ciò…?

Mah…! Se guardo con onestà in fondo a quel pozzo che mi hanno insegnato a chiamare me stesso…. Se son sincero, devo riconoscere che ancora è così!

5 pensieri su “Natale è una notte

  1. Questo non è un normale post… Dopo due righe avevo la visione delle mie levate notturne durante l’avvento, da bambina, quando di nascosto mi mettevo a rimirare i personaggi del presepe, mi lasciavo incantare da quello scenario di pace. Non osavo farlo di giorno perchè avevo paura di essere giudicata: i “grandi” credevano che io aspettassi i regali che non c’era motivo di ricevere, perchè ero cattiva… Che tristi scenari che riapre il natale! Eppure quanta grazia interiore in questa festa! Grazie per la sua condivisione! Grazie perchè le sue parole son schiaccianoci: aprono le midolla del cuore!

  2. Si, Angela, come dici: “Questo non è un normale post… “. Se, come mi scrive Mariangela è una freccia dritta al bersaglio è solo perché prendo la mira da qualche decennio. Non lo dico in generale. Ho preso la mira per dire questa cosa. Scrivere questo Post.
    In queste stesse ore ha passato la soglia una persona che per me è stata un grande maestro un grande esempio: il dottor Giuseppe Leonelli.
    Silenzio e Vertiginedeltempo.
    Ho la strana, non argomentabile sensazione che ci sia una correlazione tra questi due eventi. Quasi che io abbia ricevuto un aiuto.
    Detto questo, meglio tacere e abbandonarsi alla… vertiginedeltempo.
    Ecco si. La vertigine del tempo è anche questo

  3. Come sempre mai scontato, ogni post, ogni frase, ogni singola parola, contengono un significato che va oltre l’apparenza e all’immediato.
    Grazie di condividere, il tuo mondo interiore.
    Un abbraccio.

  4. @Luca
    Il fatto già di essere letto da un ex-studente, è un onore.
    Degli insegnanti non si vede l’ora di liberarsi!
    Devo essere stato davvero un pessimo insegnante 😉
    ciao!
    PS Credevo di averti già risposto invece, è più forte di me. Dopo che ho scritto ritorno in letargo.

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