La compassione di Capodanno

Francesco Pazienza

La Compassione non è nulla di patetico. È invece uno stato d’animo abbastanza delicato e difficile da distillare.
Fondamento del Buddismo Mahayana, eccolo, troppo spesso equivocato nel Cattolicesimo…

Che a Capodanno ci si auguri la realizzazione di ciò che si desidera è cosa buona e giusta. Fa anche piacere ricevere questo augurio.
E poco importa che la voce di Proust, basso continuo che attraversa il fondo della partitura del XX secolo, il suo dettato musicale, poco importa che quella voce non smetta di sussurrare che è proprio il desiderio che paradossalmente ce ne allontana. Che complica il cammino verso ciò che desideriamo.

È forse questa la carezza che la letteratura europea prodiga all’espressione del Tao.
Il bacio che l’evoluzione delle lingue romanze riservano all’esercizio dello Zen. (Ho scelto link esemplicativi davvero quasi a caso. Quasi che anche il caso significasse qualcosa.. lo Zen di Wikipedia e il Tao con Jacopo Fo in esergo..!).

Io comunque in queste ore scelgo un percorso ancora diverso e mi trovo a chinarmi con compassione sul cammino compiuto in questi anni. Provo sincera pietà per questo percorso così differente da quello che avrei immaginato o desiderato.
In una cosa sola mi sento appagato anche se non nella direzione che avrei immaginato.
Il fatto di scrivere.
Certo non avrei immaginato di scrivere queste paginette.
Che non sono saggio, ma solo brandelli di una unità che ho solo sognato.
Ben lontano dalla compiutezza, non dico di un romanzo, ma nemmeno di un racconto breve.

Sì, forse per me la vita va presa così a morsi. A volte grandi, a volte piccoli. I tempi richiedono questo. Carezze e sberleffi.
A volte anche a pugni e schiaffi.

Come il racconto della canzone popolare milanese testimonia…
La via Filangeri l’è tutta sassi. L’ho fatta l’altra sera a pugni e schiaffi!
La via San Vittore l’è un gran serraglio….

Mi rendo conto solo ora che le vie San Vittore e Filangeri scorrono alle spalle della mia casa e del mio studio.
Dalle finestre invece, ho il privilegio di vedere il Parco Solari. Il giardino di Peter Pan in cui sono cresciuto mentre, nei primi dieci anni, abitavo in via Savona.

Questo da ragazzo non me lo sarei immaginato. Che sarei tornato qui. Ancor più vicino al giardino d’infanzia. Pensavo mi avrebbe sbattuto, come tanti, chissà dove…
Per quanto fervida, l’immaginazione dei ragazzi è limitata.
La vita sa far di meglio!

[youtube height=”HEIGHT” width=”WIDTH”]http://www.youtube.com/watch?v=kxNrNRF4mk4[/youtube]

 

P.S. Ciascuno dei ragazzi del video, in effetti, è riuscito a fare di meglio!

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