Scrivo queste riflessioni dopo aver concluso il terzo seminario sulla scrittura creativa.
Chi vi ha partecipato ha offerto lusinghieri riscontri di apprezzamento. Alcuni documentati sul blog.
Ringrazio di cuore chi mi ha offerto la possibilità di svolgere una sperimentazione preziosa.
Per quanto scriva da parecchi anni, per quanto abbia frequentato diversi corsi, nessuno dei quali mi abbia interamente soddisfatto in materia di scrittura creativa, la mia difficoltà più grande è stata quella di inventare esercizi che non mi era possibile sperimentare da solo.
E’ stata la difficoltà più grande, ma anche l’occasione di maggior godimento! Per me e, mi pare, anche per gli altri.
Per la prima volta ho avuto la necessità di ricorrere ad artifizi (non è mia abitudine farlo) a trucchi che non posso rivelare. Ho avuto la necessità di sorprendere. Un po’ come nella prima carta dei Tarocchi. Il Bagatto, il prestidigitatore, le Bateleur. Non a caso la prima stazione nel percorso magico degli Arcani Maggiori. Una figura mercuriale. Mercurio, si sa, usa anche di questi artifici, per l’esercizio della sua funzione!
La difficoltà di cui parlavo è legata al fatto che non posso sorprendere me stesso. Devo sorprendermi insieme agli altri! Sorprendere per sosendere i meccanismi che ci porterebbero a replicare indefinitamente noi stessi. I nostri tic, le nostre piccole manie, il nostro inconscio. Tutto ciò che ci rende riconoscibili, ma anche rinchiusi in noi stessi. Potenzialmente ripetitivi. Tutto ciò che la scrittura creativa deve by-passare, per essere davvero creativa.
Vogliamo scoprire attraverso lo scrivere, qualcosa di noi che ancora non conosciamo.
Non è questo un lavoro per chi abbia già in mente la trama di un romanzo da scrivere. Nemmeno per chi voglia raccontare la propria biografia. Tutto questo emerge comunque rinforzato dalla potatura di questo esercizio.
Per indagare la propria biografia io stesso posso offrire altre esperienze.
Qui stiamo costituendo una sorta di manipolo di “eroi solitari e scontrosi”. Ma anche un gruppo di ricercatori gai che, nella leggerezza e col sorriso sulle labbra, nella comunicazione solidale, scopra il piacere di indagare l’inedito.
Tutto questo per de-strutturare i nostri meccanismi di ripetizione. L’ossessione del nostro senso storico. Il nostro esercitare meccanicamente le categorie di causa-effetto, presupposto dei nostri sensi di colpa. L’ossessione del prima e del dopo. Il bisogno di rinfrescare e sviluppare una nuova relazione tra immagine e parola.
Di più non posso rivelare, tradirei un piccolo ma solenne giuramento di fedeltà solidale.
Ognuno può però, in qualunque momento, iniziare a partecipare a questo gioco.
Il prossimo appuntamento di scrittura creativa è per il 3 dicembre ad Erba.
Sto lavorando per rendere possibile questo seminario anche a Milano o presso chi, anche in altre località, abbia voglia di lavorare/giocare con me.
Le richieste possono essere indirizzate, usando il modulo di contatti presente nel sito!