Un appunto (posso definirlo poetico?) del 1980
Illustrato oggi da Arianna Ianua che ringrazio.
Quartiere cinese: La canzone dell’orologio da polso
Davano corda, apprendisti e giovani
ai buffi orologi da polso – falsi come
le botteghe a orologeria: il carillon che muoveva
le notte con la corda di luce del giorno.
Le bambine bevevano aranciata e
si cimentavano in facili conversazioni
in lingua francese.
“Salta la corda
-ride la gonna-
E dal cotone svolgi
Nel salto
Il gran candore
dei tuoi calzini”.