Avvicinarsi al Natale sembra ogni anno più difficile.
Sarà quella cosa che qualcuno chiama “evoluzione della specie”.
Per fortuna da diversi anni ho compilato le paginette che mi sono servite per intuire qualcosa, di cosa si parli quando si parla del Natale.
Riflessioni sepolte nel sito a disposizione di qualunque visitatore voglia sostare in preghiera, voglia offrirgli il fiore della sua attenzione.
A me non servono più ma sono lieto di averle scritte.
Ve le indico nel Post-Scriptum.
Quest’anno ho rinunciato più di ogni altro anno a prepararmi al Natale secondo quelle linee di riflessione.
A volte dimenticare è un modo di porre in salvo ciò che ci appare prezioso.
Nondimeno quanto dimora nella mente e nel cuore, si ridesta facilmente nell’esercizio spontaneo dell’intelligenza del cuore e, nel caso di questi giorni, risorge improvvisamente come un fiore spontaneo o una pianta selvatica.
Ve la offro così riprendendo in modo interrogativo una frase che costituisce l’insegna di un film americano degli anni Cinquanta. Nell’immaginario collettivo, il film natalizio per eccellenza.
La vita è meravigliosa?
Si ma…
Non sempre siamo preparati a tanta meraviglia.
Con questa considerazione, decidete voi quanto, ironica, malinconica, comunque, mi pare, realistica, porgo ai miei lettori i migliori auguri per il Natale, l’Anno nuovo, le Notti sante.
La frase è nata da un colloquio nell’esercizio della mia professione di analista biografico.
È quindi per me particolarmente significativa.
PS. Le pagine, come accennavo sopra, dedicate al Natale sono diverse e le potete trovare facilmente digitando “Natale” nella stringa di ricerca della pagina iniziale del sito.
Mi piace però segnalarne due che sono le mie preferite
E questa che mi tocca invece più intimamente