È in questo raccoglimento, preparato dall’Avvento, che emerge il bambino. Il nuovo che cresce, che non può essere contato. Che non ha posto nelle istituzioni. Che, scartato, diventa fondante.
Ha avuto mille nomi nella cultura umana… l’altro, il bambino, il prossimo, il diverso, il nuovo che ci viene incontro trasformando il contesto. Portatore di senso al di là dei computi e delle aspettative.
L’insignificante che diventa improvvisamente significativo. Lo aspettano i Magi che si trasformano nel viaggio dall’Oriente per incontrarlo. Ma i primi a trovarlo sono i pastori che poco sanno di magia e che forse non hanno mai viaggiato.
È forse l’esercizio più urgente per la nostra consapevolezza: aguzzare una vista che ci permetta di percepire il nuovo. Troppo spesso ci predisponiamo a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere. Per non dire che vediamo quello che vogliamo vedere. Tutto questo è molto umano. Ma per questo il filosofo a cui il giovane Steiner si è sentito così vicino (Nietzsche) ha invocato il super-uomo, l’ultra-uomo. La coscienza umana potenziata dall’impulso di Michele. L’intelligenza fecondata dall’impulso del cuore. Dall’imperativo ad una partecipazione più cosciente.
E’ il minimo che possiamo chiedere in questa epoca cruciale. Non basta più la sapienza.
Curioso che a questo sguardo potenziato e trasversale che coglie il nuovo volto delle cose non occorra la luce estiva, ma il buio invernale. La lontananza visibile al buio. La luce delle stelle nella notte di Natale.
Le notti sante in cui possiamo custodire il seme di ogni mese dell’anno futuro.
Nelle notti in cui nessuno sarà a scuola, in quel sonno profondo, genereremo ciascuno a suo modo, ma misteriosamente uniti da destino che ci ha portato insieme, la trama dell’anno futuro. Questo ci indicano le tradizioni sapienziali di molto antecedenti all’Antroposofia. Non sarò io a spiegarvi come e perchè. Lo custodisco anch’io come un mistero rivelato. Ma non mi chiede credenza. Reclama solo attenzione. Cura e amore nel vivere il mistero dell’incontro con l’altro nella crucialità della vita sociale.