Biografia umana. Tessuti, nodi, intrecci nel viaggio. 2

Biografia umana. Tessuti, nodi, intrecci nel viaggio. 2

Il viaggio continua. Il bardo e il cerchio di Stonehenge: un cerchio di forza e di chiarezza di pensiero.

Il viaggio continua. La sera del giorno successivo all’arrivo, a partire dal tramonto, è avvenuto qualcosa di molto significativo che è stato in grado, puntando dritto a quello che molti chiamano ancora l’antico cervello (il ventre), di offrire una prospettiva del tutto diversa.

Ho ascoltato i Bardi cantare ho visto il gruppo di cui facevo parte ballare ed io, rialzato della carrozzina, ed appoggiato ai miei fidi bastoni, ho ballato.

Non è stato un miracolo. Ero e resto una persona con vistosi deficit motori. Quel che elegantemente si definisce un invalido, nella società civile europea.

In mezzo a quell’orda di Celti e ispirato della voce, dal ritmo, dalle parole del Bardo. Che pur capivo pochissimo….

Ma da capire c’era una cosa sola. La sintetizzerei così.

Ciò che non può dirsi parlando…. penso al mio filosofo preferito, Wittgenstein, che su quel suolo ha preso rifugio. Ciò che non può e non deve dirsi parlando, può dirsi cantando.

Ciò che nemmeno cantando può dirsi, può dirsi danzando.

E in quel canto e quella danza sento che si compose dentro di me un triangolo. Un trio di musica da camera.  C’era Wittgenstein con il suo “di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. Ho udito poi la risposta di Rilke, nel primo  Sonetto ad Orfeo. Cantava ” e proprio in quel tacere avvenne nuovo inizio, cenno e mutamento”.

Ho sentito infine la fragorosa risata nietzschiana che evoca il Dio che danza. Dioniso. Che una risata ci seppellisca tutti!

Ed ho capito che tutto ciò che ho inseguito per tutta la mia vita, dalla più tenera infanzia. Dai canti infantili fino ai primi turbamenti adolescenziali legati alla voce di Dylan.

Mistero del Canto.

Ecco il Bardo!

Il Bardo era davvero prima della tragedia greca, del canto di Orfeo e di Dioniso. Prima della lamentazione ebraica che scorre dai più antichi libri del Vecchi Testamento a Dylan e Cohen.

Ma lì non c’era lamento. C’era il senso epico allo stato puro.

Qualcosa si avvera se e perché io la canto.

Versi di cui  poco capivo, intuivo, solo più tardi assimilati e compresi….. Come il lamento gutturale di Dylan scolpito nel mio orecchio sedicenne.

Il Bardo.

Con questo epiteto è definito anche Shakespeare.

Il cantore sacro al popolo celtico (di cui già altrove ho accennato). Cantore di gesta, testimone di imprese.

Mulino che macina il sacro. Lo rende farina per il pane.

Il canto come prova di verità. Come parola d’onore. In senso letterale.

Allora è più chiaro perché, come recita il Silmarillon e tutta la sapienzialità Indo-ariana antica, in principio era il Suono.

Affermazione che ritorna metamorfosata di poco nel Vangelo di Giovanni: il Suono come Verbo. Termine così difficile da tradurre.

Ma questo dice anche di un altro nesso meno facile da decifrare.

Come mai questo in questo sacrario del paganesimo celtico è così vistosamente innestata una basilica cristiana?

Questa domanda è forse essenziale per comprendere la genesi dello spirito europeo.

Ma di questo parleremo ancora.

Per concludere e anticipare una riflessione ulteriore mi basta narrare che la mattina dopo, all’alba, nel grigiore piovoso del cielo di Stonehenge, intorno a quelle rovine circolari, tra quelle pietre che san respirare meglio di un uomo e crescere meglio di una pianta, lì, trovandomi in un cerchio di amici, quando è venuto il mio turno per esprimere un proposito, non ho avuto esitazioni.

 Ho chiesto “che questo sia un cerchio di forza e di chiarezza di pensiero”!

3 pensieri su “Biografia umana. Tessuti, nodi, intrecci nel viaggio. 2

  1. Meraviglioso! Come meglio esprimere l'essenziale di ciò che vive nello spirito di questo sentire che ci accomuna tutti e da cui proveniamo?

    1. Grazie Dario!
      Ho la fiducia che qualunque giovane, dopo di me, faccia propri questi esercizi, questo modo di sentire e di sperimentare il Mondo…. in futuro lo farà ancor meglio di me!
      Così, come pensano i Buddhisti, la Ruota del Dharma si mantiene in movimento. Non smette di girare.
      Io l’ho trovata in movimento e il mio contributo di spintarella, perché anche altri dopo di me la trovino in movimento, devo darlo.
      E’ una esigenza etica! Una assunzione di responsabilità doverosa.
      Potrebbe capitare… anzi sta già capitando anche a te che, nel ritardo di questa risposto, hai cominciato a proporre il Qui Gong (http://www.facebook.com/event.php?eid=236963666331052)!!
      Quindi attento: sta capitando anche anche a te!

  2. Per motivi di studio mi sono ritrovata a dover leggere un saggio di Romano Guardini a proposito della Divina Commedia nel quale viene "decifrato" il sitema astronomico-metafisico presentato da Dante nell'opera. sistema che si rifaceva poi alla tradizione medievale. In esso viene attribuita moltissima importanza al suono, unica forma di espressione nel mondo considerato soprasensibile, ma soprattutto unica manifestazione dell'amore che penetra il mondo terreno. Personalmente percepisco uno scoppio nell'anima quando ascolto canti di devozione indiani, sento davvero che viene trasmesso un meraviglioso messaggio e, pur non capendo un acca di lingua indiana, mi riempio di una travolgente onda di pace. Ringrazio di cuore delle parole che Francesco Pazienza riesce sempre a trovare.

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