La settimana scorsa ho lavorato presso un seminario di formazione pedagogica in una scuola steineriana a Sagrado, in provincia di Gorizia.
Da diversi anni ci torno. Formo insegnanti alla considerazione della biografia umana.
Quella stessa considerazione su cui poggia la pedagogia e la didattica steineriana.
Ogni volta il pensiero di quanta morte abbiano accolto quei terreni mi genera un po’ di inquietudine.
Nei dintorni troneggia il Sacrario ai caduti della I Guerra Mondiale di Redipuglia e attraversando le campagne ci sono indicazioni per trincee e postazioni strategiche.
La San Martino del Carso cantata da Ungaretti non è distante.
La scuola in cui ho lavorato è presumibilmente ricavata un una costruzione che fu adibita alla cura e alla medicazioni di feriti.
Vi si respira una buona atmosfera, comunque, ed io vi ho sempre lavorato bene.
Buona la sequenza tra guerra, ospedale, scuola.
Quest’anno, tornandoci, ho avuto il desiderio di esprimere queste emozioni contrastanti proponendo l’ascolto di una vecchia canzone di Leonard Cohen. Mi sono anche cimentato, con il prezioso aiuto della mia amica Antonia Bonacina (che ringrazio di cuore) nella traduzione del testo.
Un manipolo di eroi solitari e scontrosi
Fumavano all’aperto lungo la strada
La notte era molto scura e spessa tra loro.
Ognuno sotto il suo carico d’ordinanza.
“Mi picerebbe raccontare la mia storia
-disse uno tra di loro così giovane e audace-
Mi piacerebbe raccontarvi la mia storia
Prima di trasformarmi in oro”.
Ma nessuno in realtà poteva sentire
La notte era scura, spessa e verde.
Bene, credo che questi eroi debbano vivere lì
Dove tu ed io siamo stati.
Posa la sigaretta, amore mio,
Sei rimasto solo troppo a lungo
E alcuni di noi sono troppo affamati ora
Per ascoltare che cosa hai fatto di così sbagliato.
Canto per i grilli
Canto per i vostri bambini
Canto per l’esercito
E per tutti coloro che non han bisogno di me.
“Mi piacerebbe raccontarvi la mia storia
-disse uno di loro così coraggioso-
Si, mi piacerebbe raccontarvi la mia storia
prima di trasformarmi in oro.”
4 pensieri su “Biografia e campi di morte”
eh, testimonio come allieva del corso pedagogico le emozioni fortissime che mi hanno travolto all'ascolto del brano e di come è stato portato a noi, brividi davvero
eh, testimonio come allieva del corso pedagogico le emozioni fortissime che mi hanno travolto all'ascolto del brano e di come è stato portato a noi, brividi davvero
Gentile signor Francesco sono l’insegnante di lavoro del legno della scuola Waldorf di Palermo,
ricordando il lavoro sulla biografia fatto nel corso di formazione di due estati fa presso la scuola di Sagrado, avevo il piacere di salutarla con grande stima.
Grazie di cuore di questo corrisposto ricordo e affetto. Un abbraccio fraterno!