Cari Lettori,
per il secondo anno mi sono privato di uno dei piaceri più grandi che la mia scrittura possa offrirmi: quello di parlar della Pasqua.
Nel mio primo blog, che ha raccolto quanto scrivevo sulle circolari scolastiche della scuola Steiner di Milano-Clericetti, mi ero abituato a scrivere periodicamente sul significato delle feste dell’anno. La Pasqua e S.Michele sono sempre state le mie preferite.
S.Michele mi appartiene per vari motivi biografici. Parlar della Pasqua è invece la cosa più difficile. Difficile, ma sublime. L’ultima volta ci ho provato nel 2009.
La Pasqua è la festa più esoterica, occulta del Cristianesimo.
Anche la più sublime. Ogni volta parlarne è un esercizio in cordata in cui si conquista qualche centimetro in più arrampicando in diretta sulla roccia azzurra del Cielo.
L’anno scorso non l’ho fatto perché ferito da accadimenti personali, quest’anno non l’ho fatto perché, a partire dalla domenica delle Palme, sono caduto vittima di una sequela di sofferenze, presumibilmente allergiche, che mi hanno rivoltato facendo leva su tutti i punti deboli della mia salute.
Un piccolo Calvario.
Strana cosa scoprirsi allergici a 60 anni.
Condividendo una credenza comune, mi sono stupito presumendo che le allergie siano qualcosa di costitutivo. Invece confrontandomi con altri, scopro che queste piacevolezze possono essere felicemente acquisite.
Che addirittura possono segnare e coronare un cammino biografico intenso.
Che stupenda allegoria che con gli anni si possa diventare allergici!
Ma allergici a cosa?
Preferisco evitare per ora penose indagini ulteriori. Cerco di orientare l’alimentazione verso i cibi poveri di instamina ma la conclusione è dovuta!
Diventiamo allergici alla vita che fiorisce in primavera.
Forse non per tutta la vita si può fiorire.
Da un certo punto di vista è ovvio.
Il ciclo vitale parte dal seme, procede nella fioritura e nella fruttificazione, del consolidamento del tronco finché di nuovo il frutto riconsegna il seme alla terra.
Tutto questo, dal punto di vista del Sole avviene in un anno.
Dal punto di vista della biografia umana può scandire il giro di una vita.
Sento allora quanto sia importante, nella terza età consegnare i semi alla terra.
Lasciare andare. Rinunciare serenamente a fiorire.
Lasciare ai giovani, alle piante, il compito di fiorire.
Dimorare felicemente nel tronco. Come intuivo in un verso giovanile, dormire tranquillo nel sonno del legno.
In effetti il rimedio più efficace che abbia trovato per questi disturbi l’ho trovato nel sonno. Nel lavoro e nel sonno.
Posso dire, in queste settimane di non aver fatto altro che lavorare e dormire.
Sono molto felice di proporre le immagini riprese da Chiara Di Palermo, giovane e amica, nel giardino del Crotto Rosa di Erba che accoglie da un paio di mesi i miei umori.
E’ forse lui il maggior responsabile delle mie gioie, delle mie sofferenze. Dalle mie allergie!
3 pensieri su “Allergie”
Io ho sconfitto allergie respiratorie da 10 anni con la corretta nutrizione….per qualsiasi informazione nesiale@gmail.com
Molto bello!
Grazie per aver usato la mia foto.
Mi piace l’idea che ai giovani sia dato fiorire ed ai meno sia dato rafforzare…
A livello più “di pelle” però le cose sono più mescolate ed incasinate…
Infatti non pochi giovani sono allergici alla vita che fiorisce 😉
Chiara
anch’io mi scopro allergica proprio in questi giorni, a sessantadueanni e ho trovato molto bella, molto visionaria, poetica e vera questa pagine. Grazie