Siete voi le maestre del cuore? No, noi insegniamo ai vecchi cuori come spezzarsi!

Balbetto queste parole il 19 marzo, la festa del papà, e sono l’autore di un libro oggi irreperibile dal titolo Metamorfosi della relazione padre/figlio.
Nei giorni scorsi ho vissuto una esperienza molto intensa e dolorosa ma, se balbetto queste parole, è perché in qualche credo di esserne uscito. Probabilmente grazie anche ai buoni pensieri degli amici che  ringrazio!

Per 40 anni ho fatto lo psicanalista di formazione umanistica. Oggi con i miei colleghi ci riconosciamo all’insegna della Analisi biografica a orientamento filosofico.

Ho avuto sempre il massimo rispetto per la psichiatria e mi sono sempre guardato da invaderne i confini.

Per curare la mia depressione post-pensionamento assumo antidepressivi naturopatici e non, secondo mia intuizione, ma per questo  mi sono comunque rivolto ad un collega psichiatra che da diversi mesi mi accompagna.

Nei giorni scorsi mi sono reso conto di aver attraversato qualcosa che posso riconoscere come elaborazione psicotica.
Come credo di poterla riconoscere in altri, che invio a psichiatri, sono riuscito nei giorni successivi a prendere coscienza che qualcosa di quell’ordine fosse capitato a me. Mi sento fortunato se ci sono riuscito.

Possedevo la nozione di psicosi indotta.
Quel che ignoravo era che le sostanze anestetiche usate oggi nelle operazioni (ne avevo appena subita una) potessero indurre stati psicotici presumibilmente transitori.
Di questo sono poi stato informato sia dai medici che mi stavano curando come dal mio psichiatra di riferimento.

Potrei sbagliarmi ma ritengo utile questa testimonianza e ve la offro con tutto il cuore. Sulla mia elaborazione psicotica ho già cominciato a lavorare ma ovviamente non ritengo utile parlarne qui. Sebbene molti abbiano osservato che faccio riferimento spesso alla mia biografia lo faccio solo perché è l’unica cosa di cui mi sento di parlare con relativa competenza. Gli esempi e i riferimenti non violano mai alla mia privacy che difendo scrupolosamente.
Ripeto: li uso come esempi didattici per promuovere il lavoro interiore di ciascuno.

E così farò in questo caso, non vi racconterò il percorso della mia elaborazione psicotica ma trovo utile proporre  un opera d’arte in cui è molto ben percepibile la relazione tra “delirio” e creazione artistica. E’ un tema su cui rifletto da sempre. Non è negabile la prossimità tra determinate forme di creazione artistica e i territori dell’Isteria. Dell’elaborazione ossessiva e il discorso scientifico. E ancora forme di spiritualità più o meno probabili con l’elaborazione psicotica. Il discorso sarebbe lungo e complesso. Qui scelgo di offrirne solo un accenno.

Credo che chi stia percorrendo una “via iniziatica” percorra un sentiero spirituale in un paesaggio non dissimile da quello di qualcuno che si trovi “perso” nel “mondo spirituale”. La creazione artistica può costituire la mappa del territorio in cui chi soffre di psicosi si trovi dolorosamente smarrito.

 

 

 

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Trovate qui testo e traduzione

Ho qualche dubbio sulla correttezza interpretativa ma non sono in grado di offrire di meglio!

Chiaramente nella traduzione della prima strofa c’è un refuso
Dove si legge: “sei una maestra del cuore? Dolcemente rispose di noi.!”
si legga: DOLCEMENTE RISPOSE DI NO!!!

Per tutto il resto mi affido alla sensibilità dei miei cari lettori.

 

 

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