Invito alla presentazione del libro “ANGELICA-MENTE” ed Zephiro.
Un’opera collettiva nata da un incontro sul social network cui ho partecipato.
“Gli angeli non sono mai stati oggetto dei miei pensieri o di una mia indagine. E’ piuttosto nell’esercizio del pensiero che mi sono imbattuto, quasi incidentalmente, nella loro presenza.
Posso ricostruire due tappe di avvicinamento in questo incontro che comunque esito a definire tale. Mentre io penso e scrivo, loro lavorano in me e per me ma,… posso davvero dire di incontrarli?
Sicuramente, facendo lo psicanalista da 30 anni e scrivendo di notte, incontro demoni. Angeli caduti dal loro cammino. Questi sicuramente li conosco!
Che l’incontro presupponga la loro caduta? Che già l’incontrarci sia per loro una perdizione?
Forse noi esperiamo solo demoni. Non li respiriamo. Siamo respirati dagli angeli. Espirati o ispirati… Mi viene in mente Carmelo Bene, che recita: “Sono apparso alla Madonna!”.
Concludo la digressione iniziale: insiste il sospetto che “parlare degli angeli” valga a farne dei demoni! Monito iniziale che deposito in esergo! Come i sandali alla soglia del tempio.”
Questo è l’inizio dell’articolo che ho scritto in questo libro che verrà presentato domenica 28 novembre a Milano. Si tratta di una iniziativa suggestiva e singolare.
Circa un anno fa diversi interlocutori, incontrati su Facebook, condividendo interessi e riflessioni, si raccolsero intorno a Baldo Lami che, per l’editore Zephiro, fu redattore di un “coro di angeli” in cui venni incluso e al quale ho offerto la mia voce che in qualche caso è suonata un po’ rauca.
Colsi l’occasione per proporre il tema di un paio di conferenze che tenni qualche anno fa nelle quali, partendo da una suggestiva conferenza di Rudolf Steiner, che presentai e sintetizzai, cercai di esplorare il modo in cui l’Angelo era apparso a quelle che considero figure molto emblematiche del secolo scorso: Walter Beniamin e Paul Klee con il loro Angelus Novus, l’Angelo della Storia, Rainer Maria Rilke con le apparizioni terrifiche e angeliche nelle Elegie Duinesi, la poetica splendente di Wallace Stevens con il suo Angelo Necessario, ripreso poi da Massimo Cacciari, l’Angelo che conferisce il senso alle cose e ai discorsi.
In mezzo a tanti Angeli potrei sentirmi un po’ solo.
Per questo invito gli amici che vorranno essermi vicino domenica 28 novembre alle 17 in zona Tortona a Milano.
Grazie di cuore!
Link di approfondimento:
Angelica-Mente, il blog
4 pensieri su “Presentazione del libro Angelica-mente”
in questo momento, nonché non avere un sito, non ho neanche il computer in casa e devo guardare la posta in biblioteca, sempre con poco tempo a disposizione. Cercavo le date della presentazione del libro, ma non sono riuscita a trovarle….
non so se sarei ancora in tempo …
grazie, marcella
@Marcella: domani 28, ore 17, via Tortona 27. Grazie dell’interesse. Buone cose!
Eccomi, grazie per il link su twitter, sono Lauroraluce.
Indubbiamente la figura angelica non è sempre così “angelica” anzi può essere tirannica, come “presenza” d’altro canto, la patria dell’angelo, ricorda Hillman, non è sulla terra, egli vive in uno stato alterato e la fragilità della carne è una condizione imprescindibile per la realizzazione dell’anima .. però Platone ci ricorda: “…i poeti di valore, non è assolutamente per effetto della loro arte, ma perché sono ispirati e posseduti da un dio che danno vita a tutti i loro bei poemi…” (Ione)
Questo discorso di paroleangeli, personalmente, mi ricorda le presenze che incontriamo nella ns interiorità: sussurri, tocchi impercettibili come d’un battito di ciglia, brividi improvvisi.
Eraclito afferma Ethos Anthropoi Daimon, nel carattere il destino dell’uomo e il termine greco che designa il Fato, Moira, vuol dire parte assegnata, porzione. Il daimon è anch’esso porzione perché aspetto personale, interiorizzato della moira che occupa solo una porzione della ns vita la chiama, non la possiede.
Noi, in fondo, siamo vissuti dai poteri che vogliamo far intendere di capire… uno di questi è il linguaggio che oltre ad avere un significato e un potere speculativo, ha una sua vibrazione ed è uno “strumento” di comunicazione, anche, dell’interiorità che si muove sul piano delle immagini: a volte, pare che le parole siano comandate da dentro.
Ciao e grazie.
@Marina
Anche con te mi devo scusare del ritardo della risposta anche se forse ti ho risposto su Twitter che ci ha fatto incontrare.
Stasera ho capito che, compiuto lo scritto, rientro in letargo.
Comunico sul Soc. Net., ma è altra cosa.
Grazie dell’attenzione.
Per noi, non c’è dubbio, lo dici molto bene nel tuo ultimo paragrafo… siam vissuti dai poteri che vogliamo far intendere di capire e, non c’è dubbio, le nostre parole son comandate da dentro.
Grazie ancora!