Fumo di sigaretta. Psicanalisi di una sigaretta.

Psicanalisi del fuoco e del fumo n. 2 Il desiderio di fumare tra fumo e fuoco. Il fuoco come espressione del desiderio. Il fumo come traccia dell’esistenza del fuoco. La psicanalisi come indagine sull’enigma del desiderio. Io non sono un fumatore se non occasionalmente. Lascio che in casa mia gli ospiti (e lo fanno sempre) si affaccino al balcone a fumare. Il fumo di sigaretta effettivamente lascia cattivo odore. Non di meno provo compassione per i fumatori che negli ultimi anni han vita così dura nei locali pubblici. Sicuramente si tratta di una mia contraddizione e la riconosco. Ho scritto però anche un Elogio della contraddizione. Una contraddizione del mio sentire sta nel fatto che sebbene non gradisca il fumo di sigaretta in casa mia, provi però sentimenti di tenerezza quando penso ai cinema della mia giovinezza in cui era possibile fumare. Ambienti suggestivamente fumosi! Magari guardando un film americano in bianco e nero in cui si fumava e si beveva whisky. Alcool come acqua infuocata. Acqua combustibile. Non spegne il fuoco, lo alimenta. Fuoco su fuoco. Fumo su fumo. Già il cinema è…. fumo. Apparenza. La più grande illusione della nostra epoca prima della televisione. La grande illusione che ci porta a ipnotizzarci. A contemplare giochi di luci, in fondo ombre cinesi, e di vederci il principe Amleto o Demi Moore! Non ha torto chi attribuisce l’invenzione del cinema a Platone e alla sua caverna. Ma ancora più in là io penserei alla teoria dei Triguna nella filosofia indiana. Non trovo un link sintetico sull’argomento. Dovrò dedicarvi una paginetta in futuro. Comunque guardare un film avvolti nel fumo significa per me aggiungere fumo a fumo. Scomparire felicemente. Ma dove sta il fuoco? E perchè lo si accende? E’ quello che mi chiedo da anni riflettendo sul fumo di sigaretta. […]

Una breve interruzione stagionale.

Francesco Pazienza

Cari lettori e lettrici come avrete notato, il mio lavoro di scrittura, il mio appuntamento bisettimanale con voi sta subendo una piccola battuta d’arresto. Forse stagionale. In realtà, sta arrivando una novità, piccola ma a me molto gradita. Presto sarà annunciata qui. Sto riorganizzando qualche idea e progettando nuove iniziative e direzioni di riflessione. Riprenderò il mio ritmo di pubblicazione al più tardi per il 4 ottobre, festa di Francesco d’Assisi. A tutti buon S.Michele, un’altra festa a cui ho dedicato molta riflessioni e note negli anni scorsi. Ma nulla è più attingibile on-line. Evidentemente dovrò reinventare qualcosa di nuovo. Quest’anno mi son concentrato sulla festa di s.Giovanni. A presto, con gratitudine!

Questioni di coppia

Questioni di coppia

Forse bisognerebbe fare anche una riflessione sul perché sia così difficile oggi stare insieme ad un’altra persona. E’ vero che siamo nel momento dell’individualismo e quindi stiamo trovando la nostra individualità, ma penso che prima di stare bene in un gruppo, dovremmo stare bene nell’io/tu, in una relazione a due, il che é molto più difficile.

Allergie

Fiori

Strana cosa scoprirsi allergici a 60 anni. Che stupenda allegoria che con gli anni si possa diventare allergici! Ma allergici a cosa?
Diventiamo allergici alla vita che fiorisce in primavera. Forse non per tutta la vita si può fiorire.
Il ciclo vitale parte dal seme, procede nella fioritura e nella fruttificazione, del consolidamento del tronco finché di nuovo il frutto riconsegna il seme alla terra.
Tutto questo, dal punto di vista del Sole avviene in un anno.
Dal punto di vista della biografia umana può scandire il giro di una vita.
Sento allora quanto sia importante, nella terza età consegnare i semi alla terra.
Lasciare andare. Rinunciare serenamente a fiorire.

La biografia come corpo temporale dell’uomo nell’opera di R. Steiner

La biografia come corpo temporale dell’uomo nell’opera di R. Steiner

Cari amici, giovedì prossimo, 31 marzo dalle 10 alle 12.30 terrò un seminario teorico dal titolo: “La biografia come corpo temporale dell’uomo nell’opera di R.Steiner”. Sebbene svolto per incarico del prof. Romano Madera, docente di filosofia morale presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Statale di Milano-Bicocca, sarà aperto al pubblico. Avverrà nella aula polivalente dell’edificio U6, 4°piano, in piazza dell’Ateneo Nuovo a Milano. Offro infine un breve schizzo tematico dei temi che intendo affrontare. – Possiamo pensare all’essere umano come ad un microcosmo? -Possiamo anche pensare che l’essere umano non abbia solo un corpo spaziale ma anche un corpo temporale? – La biografia costituisce l’immagine del corpo temporale dell’essere umano. – Facendo riferimento a quella stessa antropologia che sottende la pedagogia steineriana possiamo pensare che le età della vita costituiscano gli organi di questo corpo temporale. -Tali organi saranno individuati ricostruendo la biografia secondo il ritmo dei settenni.

Una riforma sociologica

Una riforma sociologica

E’ ora che scriva una storia che alberga nella mia mente da almeno trent’anni. Solo dopo averla raccontata, nel primo poscritto, dirò come e in che occasione è stata concepita. Si tratta di una pagina di fanta-sociologia o, più propriamente, di fanta-antropologia. Sicuramente di fantascienza. Mi piacerebbe potesse essere espressa nel linguaggio dell’amatissimo Marcel Mauss. Una cosa alla Claude Levi-Strauss. Perdonate, ovviamente,  non ne sarò all’altezza.Lo scivolamento, inevitabile mentre scrivo, verso l’espressione di una utopia è sicuramente roba mia e la dedico con un po’ di stizza a coloro che in queste ore pregustano (che gusti barbari!) elezioni anticipate e una nuova mefitica campagna elettorale in Italia. Una scontata ennesima sconfitta della sinistra. Dio ce ne scampi. Chi vuole prenda rifugio qui! E’ pensabile una struttura sociale in cui l’acquisto delle merci possa avvenire solo in liberi mercati rionali all’aperto. Mercati rionali cui tutti possano accedere. I figli possono essere accompagnati dai genitori o viceversa, ma mai insieme. I figli hanno diritto ad effettuare acquisti dopo il compimento degli 11 anni. Prima non possono frequentare il mercato, nemmeno accompagnati dai genitori. Possono ricevere le merci solo come dono dei genitori nelle 5 feste dell’anno di cui si dirà. Tra gli 11 e i 19 anni i figli possono effettuare gli acquisti finanziati dalla famiglia secondo le possibilità economiche di questa. La condizione però affinché tale transazione economica possa avvenire è che l’accompagnatore del soggetto acquistante (genitore o figlio che sia) debba ripartire, completata l’operazione, con un genitore o un figlio differente con quello con cui è arrivato. La condizione per acquistare merci è pertanto che si mutui la composizione del nucleo familiare. La transazione economica risulterebbe pertanto una funzione dell’interscambio di genitori e figli. Non risulterebbe quindi altra possibilità, per mantenere costante ed unita una famiglia di tipo nucleare-tradizionale, se […]

TAGLIARE LE CORDE DELL’ARPA (Libera pluridecennale riflessione sulla psicanalisi)

Le corde dell'arpa

Negli anni sessanta e settanta mi capitava di partecipare alla sensazione che la psicanalisi avesse a che fare con qualcosa di “scandaloso”. Era facile, ancora in quegli anni, trovare nel riferimento alla sessualità qualcosa di scandaloso. Echi dello sconcerto che il dott. Freud deve avere generato nella Vienna cattolica e “cacanese” Di acqua sotto i ponti ne è passata talmente tanta che vien da sorridere a pensarci. Oggi abbiamo forse più pudore a parlare dei nostri sentimenti che non della nostra vita sessuale e tutto sommato non è un cattivo segnale. Probabilmente al suo nascere la psicanalisi ha scandalizzato anche per il riferimento alla vita sognante e alla paradossale disciplina della libera-associazione. Sono rimasto profondamente colpito negli anni passati, dialogando con anziani e scoprendo di quale infinitamente maggiorre capacità di concentrazione fossero capaci. Noi al confronto siamo molto più immersi nei nostri desideri, nelle nostre fantasticherie…. Siamo molto più frammentati. E’ passata molta psicanalisi ed un po’ di psichedelia nella cultura di massa al punto che la libera associazione è diventata quasi la regola prevalente nelle nostre conversazioni. Anche facendo cultura. Diciamo quel che ci viene in mente e spesso abbiamo una notevole difficoltà ad ascoltare ciò che l’altro sta dicendo. Facciamo davvero fatica a seguire un filo logico. Forse solo i filosofi, che non a caso ci appaioni spesso cervellotici, sono in buona parte ancora legati ad una esigenza di concatenazione logica dei pensieri che, lo ripeto, nelle generazioni precedenti, era più facilmente la norma. Il riferimento alla sessualità e alla libera associazione non scandalizza più una cultura del nostro tempo che usa il riferimento alla sessualità come veicolo di penetrazione pubblicitaria. Analogamente, dire ciò che ci salta in mente ci appare un sacrosanto diritto acquisito. Certo si potrebbe obiettare che la sessualità non è proprio solo quello. Nemmeno […]