Meditazione Natale 2017. Parte I. Il Natale del Sole

Quest’anno vengo come ogni anno ad offrirvi i miei auguri.
L’ultima stagione di questo blog è stata una stagione breve. Povera di eventi.
Mi rimprovero e ne chiedo venia, di avere usato questo spazio come luogo di annuncio e promozione dei pochi eventi pubblici cui ho dato vita.  Non l’avevo mai fatto.
Solitamente uso il blog come spazio di condivisione di pensieri che spero possano risultare utili anche ad altri. Un Laboratorio, non una bacheca.
In realtà ho vissuto e sto vivendo un momento di profonda trasformazione. Questo almeno mi appare. E ritengo legittima una maggiore introversione.
L’ultimo evento non l’ho nemmeno annunciato qui.  E’ stato semplicemente promosso su Facebook soprattutto dalle due preziose collaboratrici che mi hanno affiancato anche nella gestione. Sono Monica Simionato, psicologa, e Barbara Beonio Brocchieri, filosofa.
L’una per la gestione del Laboratorio di Biografia, l’altra per la conduzione della Stanza di meditazione.
Siamo stati noi tre a dar vita ad una serata particolare dal carattere molto intimo.
La prima parte l’ho svolta con la meditazione di cui vi offro qui ampia traccia.
La seconda dalle mia altre due care amiche e dalle riflessioni condivise dei partecipanti.

La meditazione di cui vi offro è la traccia di un percorso immaginativo.
È la prima volta che svolgo una meditazione di questo tipo.
Una meditazione che parte dal respiro, come facciamo nella stanza di meditazione, ma che si amplia poi in un suggerimento guidato di elementi immaginativi proprio di altre forme di meditazione in contesti anche differenti.
La prima parte che voglio condividere è una meditazione sul Natale come il compleanno del Sole. Colloca il momento così particolare nel corso stagionale dell’anno.
La seconda che pubblicherò a breve  è una meditazione sul seme del destino di un anno nelle Dodici Notti Sante. Un ritualismo, ancora molto presente nella liturgia del Cristianesimo Ortodosso, che vede nelle dodici notti tra Natale e l’Epifania come la plasmazione del destino dei prossimi dodici mesi.

Vi saluto con affetto e devozione
Francesco Pazienza

 

 

Meditazione Natale 2017. Parte I. Il Natale del Sole

  1. Per qualche minuto accordiamo lo strumento della nostra coscienza al diapason del respiro.
    Osserviamo con cura ogni inspirazione ed ogni espirazione, cercando di non alterarne il ritmo. Anche se è quasi impossibile non farlo. Il fatto di osservare coscientemente qualcosa, che solitamente è inconsapevole, non è un gioco innocente.
    Stiamo a questo gioco e accompagniamo con l’attenzione mentale il passo del respiro.
    Oltre alle sensazioni fisiche cerchiamo di percepire la qualità diversa dell’inspirazione e dell’espirazione per il nostro sentimento del corpo.
    Prendiamo nota che qualcosa arriva, lo assaporiamo, lasciamo che ci nutra e lo lasciamo andare. Come il senso del nostro metabolismo suggerisce.
    Osserviamo semplicemente ciò che va e ciò che viene.
    Qualche tradizione in proposito suggerisce l’immaginazione di aria chiara e luminosa nell’inspirazione e di aria scura nell’espirazione.
  2. Il flusso delle immagini nella nostra mente, le “distrazioni” da cui “emergiamo” riaccompagnando la mente all’osservazione del respiro, continua anche la notte e ne riportiamo solo qualche brandello nel poco dei sogni che ricordiamo.
  3. Il giorno e la notte sono quindi un ritmo di inspirazione ed espirazione tra due qualità della coscienza. La coscienza del giorno, la veglia, e la coscienza della notte, il sonno e il sogno. Il giorno inspiriamo, la notte espiriamo le immagini della coscienza.
  4. Ora questo pensiero lo portiamo su una nuova ottava dell’immaginazione.
    Notiamo che il respiro della coscienza va e viene come il sole va e viene ogni giorno e ogni notte dalla nostra percezione.
    Immaginiamo il respiro del sole tra espirazione diurna ed inspirazione notturna. Il respiro della luce tra il giorno e la notte.
    Abbiamo con questo allargato il nostro respiro al cielo.
  5. Scrutando nel cielo, chi cerchi la respirazione del cielo troverà questo astro notturno, la Luna, che si percepisce quasi solo all’oscurità della notte.
    Con il suo ciclo respiratorio la Luna scandisce nel cielo il ritmo del nostro calendario settimanale. Il ritmo dei quarti di luna. Andiamo al lavoro o stiamo a casa secondo le lune! Forse non ne siamo mai stati consapevoli!
    Altrettanto scandisce approssimativamente il succedersi dei mesi nel ciclo dell’anno. Un mese è approssimativamente un ciclo lunare in quattro quarti di luna.
    Il mese lunare e il mese solare. Così prossimi ma che giocano continuamente a rincorrersi da vicino.
    Ma viviamo in un sistema di riferimenti che predilige la chiarezza solare agli umori delle lune. Le lune che scandiscono la vita vegetativa, quella che non cessa la notte e i ritmi solari che scandiscono la nostra vita sociale.
    Ci riferiamo al ciclo solare,  misuriamo gli anni dal ciclo del sole che ritorna ogni anno nella stessa posizione del nostro cielo alla nascita.
    Il ritmo dei compleanni.
  6. Ogni anno, nel giorno dei nostri compleanno, il sole ritorna in quell’angolo di cielo che occupava alla nostra nascita.
    Natale, per il mondo romano precristiano, è il natale del Sole. E’ il sole che passa dall’inspirazione autunnale alla espirazione primaverile.
    Siamo in solstizio d’inverno, nel giorno più breve, nella notte più lunga.
    Il solstizio d’inverno è il compleanno del Sole.
    Nella tradizione cristiana il bambino che nasce è il sole e Gesù è il seme solare che nasce nella notte più oscura.

 

In altre occasioni ho evocato quello che mi appare il significato culturale e spirituale del racconto evangelico cristiano. Ne trovate un paio di pagine indicate a fondo pagina.

Qui quest’anno mi limito a tracciare questo paradigma che inscrive il nostro respiro umano al respiro della natura che ci circonda e vive in noi e con noi.

Sacralizziamo quest’anno il Natale del Sole!

 

 

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