La storia la si fa dormendo

La storia la si fa dormendo.

Dormivo come un angelo.
Una notte d’autunno.
Ma un angelo non sono e a ricordarmelo sono un paio di dolori. Dolori e preoccupazioni per la salute.
Dolori e preoccupazioni che svegliano tutti noi.
Nel cuore della notte. Al mattino. Oppure tormenti che non fanno dormire.
Ad ogni risveglio (devo avere occultato questo pensiero in qualche twitt) … ad ogni risveglio il mondo è da reinventare da capo.
Se hai dormito discretamente, nel ricostruirlo lo migliori sempre un po’…
Forse la Storia la si fa dormendo
Ma stanotte dormivo come un angelo e un dolore mi ha richiamato alla mia condizione umana.
Sbrigate un paio di seccature.
Quei “bollini” che devi applicare alla vita dell’anima, alla superficie del corpo… Quegli atti in qualche modo burocratici che ci conferiscono cittadinanza nel mondo…
Sbrigate queste quattro cosette, cercando di non svegliarmi troppo, decido che è prudente assumere un antidolorifico blando.
Poi una tisana menta e verbena, con un biscottone. Protegge lo stomaco dal danno del pastiglione. Riconcilia il sonno e, sperando sia sufficiente, alzi il primo ringraziamento al cielo.
Tutto sommato tutto si tiene a bada con queste tre cosette quasi innocenti.
Soffro di dolori e preoccupazioni affrontabili.

Nel frattempo, in quel piccolo giro della vita mentale da svegli… una ripassatina ai malumori, alle preoccupazioni, ai problemi non risolti, tutto sommato non guasta.
Giusto per dare a Cesare quelle altre quattro monetine.

Un ripassino di notte male non fa. Lo fanno anche i bravi studenti, prima di una interrogazione.
Così mi si affaccia il più consistente dei pensieri di questi giorni.
Il divario tra la mia vita reale e quella vita virtuale.
Ma a questo dedicherò una prossima paginetta.

Compiuta la ripassatina notturna, il rosario dei pensieri scomodi, riprendo la strada del letto e mi riappresto a cercar di dormire. Sto per riuscirci quando l’irrompere di una sirena d’ambulanza richiama la mia attenzione.
Sirene spiegate. Interruzione improvvisa. Si ferma in prossimità del mio portone.

Mi sono chiesto spesso quante persone, nel cuore della notte, sono svegliate per lo stesso motivo.
Un’ambulanza che attraversi la città di Milano nel cuore della notte ha il potere di svegliare qualche migliaio di persone. Qualche centinaio soffre d’insonnia e non riprenderà sonno…

Ma questo pensiero ricorrente viene a sua volta interrotto da un altro. Quello di caro amico e vicino di casa, cardiopatico come me, che sta vivendo preoccupazioni importanti.

Il pensiero mi riporta fuori dal letto appena ritrovato.
L’ambulanza è ferma proprio qui, ma un controllo sui movimenti dell’ascensore mi tranquillizza sulla salute dell’amico.
L’ascensore è fermo al mio piano. I miei giovani vicini sono ancora svegli.

Più tardi l’ambulanza riparte e a me non resta che un piccolo pensiero che tutto sommato mi culla nel tragitto verso il sonno.
Ma in fondo quella sirena sarà pur arrivata per l’amico o l’amica di qualcun altro…
O forse quella persona non ha amici?

Se non si vuol finire cardiopatici, come me e il mio amico, occorre contenere gli slanci eccessivi del cuore.
A lui, che preferisco non nominare, dedico questa paginetta. Glielo racconterò sabato o domenica mattina, bevendo il caffè. Dopo che avremo discusso su quale dei diversi bar e pasticcerie di zona Solari. Ce ne sono ottimi e diversi.
Se qualcuno passa dal parco Solari…[gdl_gallery title=”Parco Solari” width=”450″ height=”200″ ]

 

Un pensiero su “La storia la si fa dormendo

  1. Siamo tutti lontani e tutti incredibilmente vicini.Risulterebbe banale soffermarmi sul fatto che l’identica scena si svolgeva,sotto una pioggia scrosciante,anche nella mia piccola città,Centro Storico chiuso al traffico…ma non alle autoambulanze a sirene spiegate.Troppa coincidenza nel fatto che anch’io,insonne,stessi patteggiando con il mio cuore,rassicurandolo che con beta-bloccanti non aveva di che temere…Ha smesso di piovere,è domenica,le campane suonano ed i rintocchi arrivano limpidi nella mia stanza.Buona domenica,francesco.Adele.

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