Cartolina dalle vacanze (Ping-pong)

Una partita a ping-pong

Cari pazienti lettori
questa non vuole essere una paginetta come le altre.
È una cartolina dalle mie vacanze. Una cartolina scritta-tutta. Non solo immagine con saluti, baci e firma.
Mi trovo al mare in un villaggio turistico sull’Adriatico in centro Italia. Non Rimini ma nemmeno Puglia o Calabria come preferirei.
Come canta Leonard Cohen, mi tengo in equilibrio su questo pozzo di desideri che chiamano mondo.
Mi è capitato di osservare questa partita a ping-pong tra un ragazzino #ucraino e uno #israeliano.
Uso l’hashtag (#) per indicare che si tratta di due aggettivi che ricorrono quotidianamente sulla prima pagina dei giornali, in questi mesi. La mia foto può apparire come un allegro anagramma. Diversamente da grandi testate giornalistiche obbedisco alle leggi in materia di privacy e accetto la velatura dei volti proposta giustamente dall’editor.

Ucraina e Israele. Due paesi coinvolti in brutte storie di armi, aggressioni. Guerra. Civile, incivile?
Non ho idee precise su questi conflitti.
Anche se ne avessi non sarebbero significative e preferisco tacere.  Soffrire in silenzio, come tanti.
Mi incuriosiscono solo alcuni commenti trasversali. Quelli di  Amos Oz, David Grossman, più recentemente Moni Ovadia e altri scrittori che, pur di appartenenza al popolo ebraico, non si identificano con l’operato della classe dirigente lo stato d’Israele. La loro voce è stata in altri casi un interlocutore prezioso per me.
Notizie affidabili mi piace attingerne dalla testimonianze di persone più direttamente coinvolte nei fatti. Non necessariamente professionisti dell’informazione. Che giustamente Carmelo Bene aborriva da epoca non sospetta.

Prendo i miei bagni e faccio mentalmente il consuntivo di un anno di lavoro. Lo faccio scendere dai giochi di luce della mente (i fuochi fatui, scherzetti del fosforo) e li lascio depositarsi nella camera oscura del cuore.
Come nel caso di questa cartolina, gioco con le parole e le immagini.
Come quando quest’inverno parlavo coi muri del Castello di Cusago.

A proposito, purtroppo il dottor Sottile non ce l’ha fatta e non è sindaco di Cusago.

Come in quel caso non è mia intenzione sostenere alcuna tesi. Solo testimoniare come me la sbroglio in una vita che non è facile per nessuno.
Non vedo peraltro grandi maestri di questi tempi.
Mi sciacquo come ogni anno nel mare.
Confido che la polvere sulla mia pelle si sciolga nel mare e faccia il suo corso. La polvere diventa sabbia. I cristalli li ritroveremo nel sale del mare degli anni che verranno.
Da sempre sembra che funzioni così.
Anni fa ho scattato ugualmente una foto. Quella dell’albero di Terezin: Testimoni le foglie.

Confido nel fatto che ciò che non può essere detto possa essere mostrato (il mio amato Witt).
Ma i nostri obbiettivi sono molto limitati e l’immagine è sempre uno scorcio. Insufficiente a creare una opinione ma comunque significativa. Parla comunque.
Apollineamente allusiva.

Allora confido sul fatto inequivocabile che un ragazzino ucraino e uno israeliano si sfidino serenamente a ping-pong in un villaggio turistico italiano.
Che questo possa essere un indizio di speranza di pace per i popoli avvenire.
Mille di queste incruente competizioni!

Termino e saluto copiando il bel testo di un caro vecchio amico. Vecchio come me.
È un post sulla bacheca Facebook di Flavio Pelliconi che saluto e ringrazio.
Esprime molto bene quel che anche a me pare di provare.
Cita un Maestro. Ignoro chi sia e non ho alcuna curiosità in proposito.
Conosco bene Flavio e apprezzo in lui qualcosa che mi pare di trovare anche in me. Che nel nostro cuore e nella nostra mente ci prendiamo cura dell’insegnamento fiorente di grandi maestri. Di grandi percorsi sapienziali.
Una cosa è sicura e per questo siamo fortunati: abbiamo avuto dei buoni maestri.
Ma sono quasi tutti morti e a noi testimoni spetta una grande responsabilità.
Fortunatamente nessuno di noi ha la vocazione di mimarli. Sarebbe una pietosa parodia.

Semplicemente cerchiamo di renderci utili ognuno al proprio posto e secondo le proprie possibilità.
Il mio blog esiste per questo. Analogamente per le iniziative che Flavio non si stanca di animare per proporre i frutti che i nostri diversi maestri ci hanno affidato.

Scriveva  Flavio Pelliconi il 25 luglio 2014:

[quote align=”center” color=”#999999″]Abbiamo avuto molte guerre, alcune delle quali durate molti anni: la guerra dei trent’anni, la guerra dei cent’anni. Tuttavia, anche queste guerre, che parevano interminabili, sono giunte a una fine. I valori condivisi sono le prime vittime delle guerre. Questo, forse, intendeva un Maestro, quando disse «in ogni conflitto siamo noi i primi a morire». Muore la verità, muore la tenerezza, muore la tolleranza, muore la pietà. Senza questi valori siamo già come morti. Perciò, sempre lo stesso Maestro diceva: «I conflitti non cessano mai con l’ostilità in questo mondo; cessano solo con la non-ostilità. Questa è la legge eterna». Un’eterna legge? Sì. Non si può vivere sempre in conflitto e morire ogni giorno un poco di più.[/quote]

Nelle stesse ore in cui ho apprezzato questo post di Flavio ho scattato questa foto.
C’è una connessione.
Forse solo dentro di me.
Lascio che sia.
Lascio che il senso si faccia nella mente e nel cuore di ciascuno.
La mia carenza di opinioni non è frutto di saggezza. Semplice povertà.

Buone vacanze o comunque Ferragosto a tutti!

Ah, un altro amico, in altra occasione mi ricordava che le più grandi battaglie della storia si combattevano a Ferragosto.
Mentre noi siamo in spiaggia.
Io sarò a casa.

PS Alla luce del senso che la paginetta ha preso, strada facendo (non ho quasi mai intenzioni quando mi metto a scrivere) le immagini della canzone “Stories of the street”di Leonard Cohen istintivamente citata in esordio è davvero molto pertinente. Il testo originale lo trovate in calce al video linkato sopra. Del resto il mio approccio al mondo ebraico è stato, fin dall’adolescenza, all’insegna dell’opera di Bob Dylan e Leonard Cohen.

Un pensiero su “Cartolina dalle vacanze (Ping-pong)

  1. Una menzione particolare merita la squadra di animatori che ha lavorato con passione e generosità per rendere possibile questa e altre partite a Ping-pong qui all’hotel residence LE TERRAZZE, qui a Grottammare (AP).

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